Insieme a Pablo Picasso, Salvador Dalì e Marcel Duchamp, l’artista Marc Chagall è stato uno dei grandi innovatori dell’immaginario culturale e visivo del Novecento. Chi non ha mai sognato una volta nella vita osservando i suoi cavalli volanti, le spose in cielo e i corpi antropomorfi cari alla sua cultura ebraica, osservando una delle sue opere?
La mostra nel Castello Aragonese di Otranto, promossa dal Comune con Global Art e Studio Guastalla arte moderna e contemporanea – con la progettazione grafica e il coordinamento allestitivo di Carlo Contino Circolone e la consulenza scientifica e layout allestimento di Antonio Mangia –, intende ripercorrere attraverso apparati biografici, suggestioni e narrazioni a più voci la sua lunga storia di uomo e di artista mediante una selezione ragionata di opere di varie datazioni. Sale tematiche accompagneranno il visitatore alla scoperta del genio di Chagall, mentre contenuti testuali – redatti dai giovani critici d’arte Simone Melis, Angelica Raho e Giulia Russo – e interventi allestitivi immersivi consentiranno al pubblico di conoscere profondamente il pensiero, la vita e la bellezza nascosta nelle pieghe delle sue opere, circa ottanta tra acqueforti e litografie originali (tecniche molto amate dal maestro), firmate e numerate dall’artista, e dipinti.
“Il Comune di Otranto è particolarmente orgoglioso di ospitare quest’anno, nel periodo primavera-estate, nelle sale del suo suggestivo Castello, una mostra dedicata a un artista di rilievo mondiale, qual è March Chagall, poliedrico e visionario genio che ha innovato profondamente l’arte del Novecento. Le sue raffigurazioni pittoriche sono improntate a visioni oniriche e immaginifiche, che esaltano e trascendono la realtà e popolano la sua pittura di figure magiche e fantastiche, di scenari naturalistici e di raffigurazioni che sembrano riannodare i fili della memoria e ripensare in modo melanconico, al mondo perduto dell’infanzia e all’innocenza originaria”, afferma il Commissario straordinario del Comune di Otranto dott.ssa Vincenza Filippi.
Profilo biografico dell’artista Marc Chagall (1887-1985)
Marc Chagall nasce nei pressi di Vitebsk, in Bielorussia in una famiglia modesta di religione ebraica, è il 7 luglio del 1887. Il suo destino è diventare mercante, come il padre, ma ottiene la possibilità di frequentare lo studio di un artista locale, il pittore Yehuda Pen, dove inizia la sua formazione. Lavora nel frattempo come apprendista ritoccatore presso due fotografi del posto, fino a che nel 1907 si trasferisce a San Pietroburgo, dove vive tra mille difficoltà, e riesce a completare gli studi nell’atelier di Léon Bakst. Nel 1908 una mostra di opere d’arte russe e francesi in cui sono esposti dipinti di Van Gogh, Cézanne, Matisse, Braque, Derain, lo colpisce profondamente, ma riesce a trasferirsi a Parigi solo nel 1910, grazie all’aiuto di un mecenate. Si sistema alla Ruche, un complesso in cui si affollano un centinaio di artisti provenienti dall’Europa intera, tra cui Modigliani, Soutine, Léger, Archipenko, Laurens.
A Parigi si avvia una stagione florida, alimentata anche dall’amicizia con personaggi di spicco come Apollinaire, Jacob, Cendrars. Nascono qui i primi capolavori in cui si legge l’influenza del cubismo, mitigata però sempre dall’interesse per il lato invisibile della forma e dello spirito. Tra il 1911 e il 1913 espone al Salon des Indépendants e al Salon d’Automne, poi nel 1914 finalmente la prima personale a Berlino alla Galerie Der Sturm, grazie all’interessamento di Apollinaire che lo presenta al mercante e letterato Herwarth Walden.
Conclusasi la mostra torna in Russia, per quello che doveva essere un breve viaggio che invece la guerra trasforma in un lunghissimo soggiorno. Le sue opere restano in Germania, dove verranno conosciute e apprezzate da Marc, Kandinskij e Kokoschka. Nel 1915 sposa Bella Rosenfeld, figlia di un facoltoso gioielliere ebreo di Vitebsk, che insieme alla piccola Ida, la loro primogenita, diventa il soggetto di molte opere. Durante gli anni della guerra espone a Mosca e a San Pietroburgo, illustra libri e giornali. Con la rivoluzione d’ottobre gli viene offerta la carica di commissario per le Belle Arti, che rifiuta per rientrare a Vitebsk. Qui apre una scuola d’arte, ma il suo rapporto con gli altri insegnanti – in particolare con Malevic – è così difficile che si dimette e si trasferisce a Mosca, dove tra il 1919 e il 1920 lavora alle decorazioni del Teatro Ebraico e insegna pittura agli orfani di guerra.
Nel 1922 riesce a lasciare la Russia e si trasferisce a Berlino, dove incide per conto di Cassirer, 20 tavole per Mein Leben, l’autobiografia. Di lì a poco si sposta a Parigi, chiamato da Cendrars, e incontra Vollard, dove nel 1924 si tiene la sua prima retrospettiva. Tra il 1925 e la fine degli anni Trenta si dedica soprattutto ai lavori su carta: incisioni acquerelli e tempere, culminanti poi nel ciclo di illustrazioni per La Bibbia. Negli anni Trenta viaggia moltissimo tra Palestina, Europa e visita l’Italia. Allo scoppio della guerra si trasferisce fuori Parigi e nel 1941 abbandona il Vecchio Continente per gli Stati Uniti, dove riscuote importanti consensi, lavorando per scenografie e costumi per balletti. Qui nel 1944 perde Bella, la sua prima moglie.
Nel 1946, mentre il MoMA di New York gli dedica una grande mostra, torna brevemente in Francia, dove si trasferirà definitivamente dal 1947. Si stabilisce a Vence, dove si dedica alla ceramica e frequenta Matisse e Picasso, insieme al famoso mercante Aimé Maeght. Dal 1951 inizia a occuparsi anche di scultura. In seguito alle seconde nozze con Vava Brodskij, si apre per Chagall una nuova feconda stagione di esibizioni in Europa, Stati Uniti e Unione Sovietica, con l’aggiunta di numerose commissioni pubbliche. Nel 1973 si inaugura a Nizza il Musée National Message Biblique Marc Chagall e nel 1977 riceve la Legion d’onore. Chagall, ormai novantasettenne, muore nel 1985 a Saint-Paul-de-Vence.