Dopo il debutto al Romaeuropa Festival e le prime, fortunate, repliche in giro per l'Italia, domenica 4 febbraio alle ore 18.30 arriva a Koreja LA FEROCIA il complesso e affascinante spettacolo di e con Michele Altamura e Gabriele Paolocà, della compagnia Vico Quarto Mazzini, tratto dall'omonimo romanzo di Nicola Lagioia (Giulio Einaudi Editore).
Un romanzo vincitore nel 2015 del Premio Strega e del Premio Mondello, mette in scena il trionfo e la rovina della rabbia cieca dell’occidente. Lo fa raccontando la storia della famiglia Salvemini, una saga familiare in cui le colpe dei padri si annidano nella debolezza dei figli. Un bestiario che racconta della nostra incapacità di sopprimere l’istinto di prevaricazione e il nostro essere perennemente incatenati alle leggi della natura.
Clara è magnetica. L'ultima volta che l'hanno vista viva, camminava nuda nel centro della statale Bari-Taranto. La Ferocia è la storia di due giovinezze, una famiglia, una città. Un mondo dove il denaro può aggiustare ogni cosa fino all'attimo preciso in cui è già troppo tardi.
Vittorio Salvemini - interpretato da Leonardo Capuano - costruttore pugliese arrivato a Bari poco più che trentenne, dagli anni ‘70 in poi ha inanellato una serie di successi professionali che l’hanno portato a essere proprietario di cantieri edili su cui non tramonta mai il sole, da Bari a Phuket, passando per Parigi e Istanbul. Solo le contraddizioni di qualunque ascesa sfrenata riusciranno a mandare in frantumi le sue sicurezze. A queste è legata la morte della figlia Clara, trovata nuda e ricoperta di sangue sulla provinciale.
Lo spettacolo, prodotto da SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione (insieme a Elsinor, Romaeuropa Festival, LAC - Lugano Arte e Cultura, Teatri di Bari e Teatro Nazionale di Genova), racconta l’incapacità di sopprimere l'istinto di prevaricazione e di come le colpe dei padri si specchino nelle debolezze dei figli.
A firmare l’adattamento del testo è Linda Dalisi, una delle penne più interessanti del panorama teatrale contemporaneo. Un cast quasi interamente al maschile per raccontare la ferocia del mondo patriarcale: unica attrice in scena, Francesca Mazza nei panni di una mater familias non meno spietata. Intorno a lei, una galleria di personaggi atrocemente realistici agiscono all’interno di una scena (firmata da Daniele Spanò con le luci di Giulia Pastore) che da luogo realistico (l’interno della villa dei Salvemini) si trasforma, col procedere dello spettacolo, in paesaggio metafisico delle vicende narrate.
La Ferocia prende così la dimensione di una tragedia contemporanea, particolare e universale allo stesso tempo, e si nutre delle parole di un grande romanziere, nato e cresciuto in un Sud da sempre attraversato da grandi narrazioni.
Come consuetudine, dopo lo spettacolo, sarà possibile incontrare attori e registi grazie alla collaborazione con l’Ass. Palchetti Laterali e alle giovani voci di Radio Aracne.
VicoQuartoMazzini Nata dall’incontro tra Michele Altamura e Gabriele Paolocà, VicoQuartoMazzini (Premio Hystrio 2021 come miglior compagnia emergente) attraversa scritture originali e rivisitazioni di grandi classici del teatro e della letteratura. L’intento del suo lavoro è quello di rivelare le grandi storie capaci di indagare le impellenze del nostro tempo raccontandole attraverso le molteplici possibilità dell’arte scenica e performativa.
Tra gli ultimi lavori: Livore. Mozart & Salieri (2020), prodotto da SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione e Festival delle Colline Torinesi; Vieni su Marte (2018) sostenuto da Mibact e SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina”; Leave the Kids Alone (2018), installazione prodotta da Fabulamundi Playwriting Europe; Karamazov (2017), progetto speciale ospitato al debutto dal Teatro Petruzzelli di Bari; Little Europa (2016) riscrittura de “ll piccolo Eyolf” di Henrik Ibsen, selezionato dall’Ibsen Festival di Oslo; Amleto Fx (2015), Premio In-box e Direction Under 30. Per Rai Radio3 realizzano Chi semina vento (2019), radiodramma originale ispirato a “La guerra dei mondi” di Orson Welles e Vivere è guerra con i troll del cuore e del cervello (2015), un omaggio a Henrik Ibsen.