Il capo allenatore biancoazzurro Frank Vitucci ha incontrato ieri pomeriggio i giornalisti presso la sala stampa ‘Antonio Corliano’ nel Palasport “E. Pentassuglia”. Dopo la sconfitta esterna sul campo della Grissin Bon Reggio Emilia, la Happy Casa Brindisi vuole riprendere la marcia di avvicinamento ai playoff a sei giornate dal termine della regular season.
“Mettiamo da parte la partita di domenica scorsa e focalizziamoci sul lavoro da fare. Ho visto nei miei ragazzi grande attenzione in settimana e la solita grande voglia di vincere, di tornare a vincere. È una squadra a cui non piace perdere e confido nella loro volontà di reazione dopo un periodo decisamente faticoso soprattutto dal punto di vista fisico".
La squadra biancoazzurra affronterà domenica sera alle ore 19:30 l’Umana Reyer Venezia al PalaPentassuglia di Brindisi. Una sfida d’alta quota contro la seconda forza del campionato: "Sappiamo bene che tipo di prestazione bisognerà fare per portare a casa i due punti. Parliamo di un team dal potenziale molto elevato, che ha aggiunto in settimana un giocatore dalle ottime qualità come D.J. Kennedy. Giocare in casa potrà essere un aiuto e una spinta in più per superare le difficoltà del match e dell’ultimo periodo. Non mi piace fare proclami ma la carica del PalaPentassuglia sarà a nostro favore”.
Chiusura finale sulla quota playoff, particolarmente alta visto il lotto delle contendenti che mira a entrare nelle prime otto posizioni: “La statistica dice che negli ultimi anni ci si è quasi sempre qualificati con 30 punti, proprio Brindisi due anni fa con coach Meo Sacchetti rimase fuori a 28 punti come prima delle escluse. C’è da dire che la parte bassa della classifica quest’anno è molto staccata rispetto alle squadre che ambiscono ai playoff e ciò determina un innalzamento della quota post season. Sono tutti calcoli difficili da fare al momento contando anche i numerosi scontri diretti da qui alla fine. Concentriamoci su noi stessi e sul finire al meglio la nostra più che positiva stagione. Sarebbe un peccato sciupare al fotofinish un traguardo che ci stiamo guadagnando dal primo giorno di lavoro con fatica e sudore e altrettanto orgoglio e soddisfazione”.