E' proprio vero quel che si dice a proposito del minimo battito d'ali di una farfalla capace di provocare un uragano dall'altra parte del mondo. Lo è di certo tanto nella vita quanto nella pallacanestro, un universo all'interno del quale le cose possono cambiare in breve tempo rendendo, in fondo, tutto più imprevedibile e, per questo, massimamente affascinante.
La storia del nuovo arrivo ufficiale in casa Virtus Arechi Salerno è indissolubilmente legata al passato quanto mai recente, nello specifico quello coincidente con l'ultimo atto della scorsa stagione agonistica, allorché i blaugrana furono costretti ad alzare bandiera bianca al cospetto di una Amatori Pescara commovente, capace in quel di Montecatini di conquistare la promozione in A2.
Le ultime ben note vicende di basket lontano dai parquet non hanno avvalorato tale scenario, ma anche questa non è una grande novità per gli appassionati dello sport che tende al cielo. Rappresenta, invece, tutt'altra storia l'approdo all'ombra del Castello d'Arechi di uno dei principali artefici di quel miracolo sportivo targato Amatori, ovvero, Alessandro Potì. Classe ed esperienza al servizio della Virtus - Difficile per i tifosi blaugrana togliersi dalla testa gli highlights di una serie vissuta da protagonista da parte del nuovo arrivato alla corte del patron Nello Renzullo. Alessandro Potì è esattamente quanto ammirato in quelle quattro fantastiche sfide di postseason e tanto, tantissimo altro: qualità tecnica sopraffina, atletismo, esperienza e mentalità vincente, il tutto abbinato a valori umani che non hanno fatto certamente titubare il front-office salernitano dinnanzi all'opportunità di offrire al nuovo tecnico, Giovanni Benedetto, un'addizione che non può che far salire ulteriormente la temperatura dei supporters virtussini.
Classe 1991, 192 centimetri ed 88 chilogrammi,a cui aggiungere la capacità di colpire tanto dai 6.75 quando in penetrazione nonché la veridicità dei numeri che non dicono tutto ma certamente non mentono quando si tratta di fornire dati interessanti a suffraggio delle prestazioni di un giocatore che saprà certamente favorire il salto di qualità alla Virtus 3.0: 13.2 punti di media a partita nell'ultima stagione regolare in terra abruzzese (conditi da 4.2 rimbalzi e 1.4 assistenze) con tanto di incremento della produttività nella fase calda dei playoff (17.5 punti di media, 6.63 rimbalzi ed 1.3 assist) a dimostrazione di un atleta dalla grandissima qualità che tende ad accendersi proprio quando il gioco si fa duro.
Mentalità vincente, si diceva, costruita negli anni, al netto delle esperienze da protagonista maturate tra Nardò, Bisceglie, Monteroni e Orzinuovi tra le altre per l'esterno cresciuto nel prolifico vivaio senese. L'accordo trovato con la Virtus Arechi Salerno rappresenta, senza dubbio alcuno, l'inizio di una nuova era per il giocatore ex Pescara, pronto a mettere tutto il suo talento al servizio di un'organizzazione desiderosa di raggiungere obiettivi prestigiosi nel corso della prossima annata. Le prime dichiarazioni di Alessandro Potì - Tanta voglia di iniziare questa nuova entusiasmante avventura nelle prime dichiarazioni di Alessandro Potì da nuovo giocatore della Virtus Arechi Salerno:
"Sono molto contento di entrare a far parte del mondo Virtus, realtà che lo scorso anno ho avuto modo di conoscere al netto della splendida serie finale vissuta a Pescara. Le vicende degli ultimi tempi, conseguenti alla mancata opportunità di disputare il campionato di A2 che la mia ex squadra si era conquistata sul campo, ovviamente hanno lasciato tanto rammarico, ma ora è arrivato il momento di guardare avanti e l'opportunità offertami da Salerno non potevo farmela scappare.
Ho scelto la Virtus perché sono una persona ambiziosa: la società ha voglia di crescere ulteriormente e cercare di migliorare il risultato dello scorso anno. Sappiamo che per farlo c'è un solo modo e questa sfida estramamente stimolante non può che affascinarmi. Le motivazioni hanno fatto la differenza, a questo va aggiunto il fatto di conoscere diversi giocatori che formano questo gruppo. Creare la giusta mentalità nello spogliatoio è un elemento imprescindibile nella scalata al successo e sono certo che questo possa verificarsi in Virtus.
La squadra dello scorso anno mi ha fatto un'ottima impressione, al netto di un cammino davvero importante in una stagione vissuta da protagonista: la serie finale è stato un autentico spot per la pallacanestro. La società ha deciso di riconfermare diversi elementi di quel gruppo, il che ritengo sia una scelta particolarmente appropriata. Possiamo fare affidamento su lunghi di primissimo livello a cui si aggiunge la riconferma di Diomede, un giocatore pazzesco in grado di far canestro da qualsiasi posizione. In più, da segnalare l'innesto di Cantone, playmaker vecchio stile, bravo a responsabilizzare i compagni e far girare la palla. Ritengo, insomma, che ci siano tutti gli elementi per fare bene.
Coach Benedetto? Sono motivatissimo e non vedo l'ora di iniziare a lavorare con lui. Il suo curriculum parla chiaro, è un vincente e sono certo che porterà a Salerno la sua cultura ed organizzazione cestistica mettendola al servizio di tutti noi. Sono a sua disposizione, sono consapevole di entrare a far parte di una squadra nella quale potrò avere diverse responsabilità rispetto a quanto avveniva lo scorso anno a Pescara, ma questo non mi spaventa. Al contrario, voglio crescere ancora da questo punto di vista e fare tutto quanto necessario per garantire alla Virtus i migliori risultati sportivi in una annata che si preannuncia davvero avvincente".