L’ultimo tassello del puzzle biancoazzurro è stato incastrato. Nick Perkins è il nuovo centro della Happy Casa Brindisi, ufficialmente al completo per la stagione sportiva 2020/2021. Una stagione di ripartenza, dal grande impatto emozionale.
Brindisi, città che vive in ogni angolo di pallacanestro, ha una grande voglia di ripartire lasciandosi alle spalle mesi di dubbi e incertezze. Grazie anche a una palla a spicchi che finisce il proprio volo sul fondo della retina. Per completare il roster, affidato allo staff tecnico composto da coach Frank Vitucci, Alberto Morea e Mattia Consoli, è stato scelto il profilo di Nick Perkins, lungo statunitense di 204 cm per 113 kg, classe 1996. Ovunque sia andato, ovunque abbia espresso la sua pallacanestro, ha lasciato il segno. E questo è innegabile. Punta di diamante al liceo, leader al college, protagonista alla Summer League, dominante in Asia nel massimo campionato giapponese.
“L’esperienza in Giappone è stata divertente e formante. Un mondo molto diverso dagli Stati Uniti – spiega Nick – ma non è stato così difficile ambientarmi grazie all’accoglienza del popolo giapponese. Il basket è lo stesso in qualsiasi parte del mondo, magari nella B-League il gioco è più fisico e gli arbitri chiamano i falli molto più frequentemente. È stato certamente un anno di crescita personale e professionale”. Media punti di 20.4 con 10 rimbalzi, 1.3 assist, 0.6 palle recuperate e 22 di valutazione in 35 minuti di utilizzo su 39 partite disputate. Con il team dei Niigata Albirex in 10 occasioni ha avuto una valutazione pari o superiore a 30 al suo attivo, incluso il record di 43 marchiato a segno con 27 punti, 16 rimbalzi e un assist nel match contro l’Hokkaido.
Career-high di punti – 34 – realizzato contro gli Hitachi Sun Rockets lo scorso 10 novembre 2019. In Giappone è finito in doppia cifra da 10 0/+ 38 volte in 39 partite; 20 o/+ punti 22 volte; 30 o/+ punti o più 4 volte. Le doppie doppie stagionali sono 19. La carriera di Perkins parte dalla Milan High School, guidando la sua squadra al titolo statale di Class B nel 2014. Milan High School, famosa ai più come ‘Milan Miracle’, una piccola scuola dell’Indiana che, con appena 161 allievi, nel 1954 riuscì a vincere il campionato nazionale dell’Indiana per le High School.
Un miracolo tramandato di generazione in generazione, che ancora oggi viene riportato tra le imprese più incredibili delle storia dello sport professionistico americano. Nel quadriennio di permanenza ai Big Reds conquista 4 campionati, 4 titoli distrettuali e 2 titoli regionali con + 1000 realizzati venendo sempre inserito nel miglior team All-State stagione dopo stagione. Per ben tre anni Milan HS non perde alcun match contro una squadra di Class B, sfiorando il ‘back-toback’ di titolo statale nel 2015. Conclude l’ultimo anno da senior a una doppia doppia di media pari a 18 e 10 rimbalzi, ricevendo diverse proposte di contratto al college. A spuntarla è ‘University at Buffalo’, grazie al legame stretto con Nate Oats, ex allenatore alla Romulus High School e neo assistente ai Bulls.
Nei vari match disputati contro la Milan HS, è il ‘big man’ Perkins a destare grandi aspettative. “È atletico, può segnare nel post, è forte, ha un gran fisico e accademicamente sta andando bene. Abbiamo controllato e non ci sono bandiere rosse – spiegò l’allenatore statunitense – è un ragazzo educato. Può gestire la palla, può tirare da tre: la sua versatilità è davvero impressionante”. Il giudizio del coach che riesce a strappare il sì, e portarlo con sé a Buffalo, dove in quattro anni riscrive la storia del college (e non solo).
Nate Oats decide di formare una coppia esterno/lungo con Wes Clark e Nick Perkins, facendo le fortune dei Bulls. Con l’esplosività dell’ex play della Happy Casa Brindisi nella stagione 2018/19, e la versatilità del neo centro biancoazzurro Buffalo si laurea campione della MAC regular season 2018 battendo in finale Akron e vince il MAC Tournaments 2018 nella finalissima contro Toledo. Nick Perkins è l’unico giocatore di pallacanestro collegiale a vincere per tre anni consecutivi il premio di miglior sesto uomo dell’anno Mid-American Conference, MAC Sixt Man of The Year, dal 2017 al 2019. Passa alla storia anche come uno dei tre giocatori di sempre nel torneo NCAA a registrare una doppia doppia di media in entrambe le partite durante la settimana inaugurale della March Madness (21pt +10rmb contro Arizona State e 17pt +10rmb contro Texas Tech nel 2019).
Il centro nativo di Saginaw diventa il quinto miglior realizzatore di sempre dei Bulls, chiudendo complessivamente a 12.6 punti e 6.1 rimbalzi di media tirando con il 45% dal campo, e l’unico nella storia di Buffalo Univesity a segnare più di 20 punti in una partita del tabellone NCAA. Negli ultimi due anni, 2018 e 2019, viene inserito nel miglior quintetto First-Team All-MAC e riceve la candidatura per il Kareem-Abdul Jabbar Award, premio per i migliori centri del college. Nella lista dei migliori 10 ‘big man’ della stagione 2018/19, compaiono lui e Ethan Happ, attuale lungo della Fortitudo Bologna ex Vanoli Cremona. Entrando dalla panchina, Perkins va in doppia cifra in 25 partite consecutive.
Al termine del percorso universitario viene invitato al Portsmouth Invitational Tournament dove si mostra a suo agio con 18 punti e 8 rimbalzi in media in 3 partite. Non draftato in NBA nel 2015, riceve l’invito al ‘The Professional Basketball Combine’, una seconda opportunità per i giocatori non scelti di mostrare le proprie qualità in work-out privati sotto la visione degli scout e general manager NBA. Si unisce ai Washington Wizards e ai Charlotte Hornets per scrimmages alla Mamba Sports Academy e viene contattato dai Los Angeles per la Summer League 2019 a Las Vegas e Sacramento. In 8 partite realizza una media di 10.1 punti e 5.1 rimbalzi, con una prestazione da 20 punti e 11 rimbalzi nella vittoria contro i Kings. Nick Perkins è pronto a una nuova esperienza di vita e di pallacanestro. Brindisi non vede l’ora di accoglierlo e di godersi le sue prestazioni