I dati sono del 2015 -2016 parlano chiaro sono 113 a Lecce che devono far ricorso alle cure del sert per dipendenza dal gioco d’azzardo, il 90 % di questi affetti da ludopatia sono uomini. Le donne sono il restante 10% . O sono piccole cifre, rispetto ad una città di circa 100 mila abitanti, oppure il fenomeno è più esteso e sono pochi quelli che prendono coscienza del problema.
E molti non riescono nemmeno a rivolgersi ad un centro di aiuto. Spesso sono proprio le donne, con coraggio, a farsi carico del problema e trascinano i mariti dai medici. Eurispes ha scelto Lecce al sud per monitorare il problema. i tratta di una patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze il comportamento compulsivo che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti. Questa patologia è in espansione, anche se non si hanno dati precisi al riguardo, in quanto non esiste allo stato una rilevazione sistematica dei pazienti in trattamento presso i Servizi pubblici per le dipendenze da parte delle Amministrazioni Centrali dello Stato. Si è parlato anche di questi problemi presso la sala Open space del Comune di Lecce, in piazza Sant'Oronzo, durante il seminario sul tema "Comunicare il gioco. Come verificare le informazioni sul gioco d'azzardo e le sue problematiche, raffrontando le notizie con le norme vigenti e utilizzando la terminologia corretta". Relatori: Giampiero Moncada, giornalista esperto inchieste gioco d'azzardo e Roberto Mollica esperto prevenzione e terapia azzardopatia della ATS-ex Asl- di Milano.E’ intervenuta anche l’assessore Silvia Miglietta che ha le deleghe alle Politiche attive del lavoro, Politiche giovanili, Pari opportunità, Diritti civili, Volontariato, Programmazione e gestione dei servizi sanitari, Tutela della salute.
La legge regionale prevede una distanza di oltre 500 metri dai luoghi sensibili, un situazione che presenta in realtà diverse difficoltà, è difficile applicare il distanziometro visto che le chiese, le scuole e altri luoghi sensibili sono spesso concentrati in spazi abbastanza "raccolti". Le scommesse sportive sono altrettanto rischiose delle slot machine nei potenziali casi di ludopatia. Questo lo ha stabilito il Tar Lecce nelle sentenza che ha confermato lo stop per una sala scommesse di Aradeo, in provincia di Lecce. Nel 2017 il Comune aveva imposto la chiusura dell'attività sulla base della legge regionale contro la ludopatia, che prevede almeno 500 metri di distanza tra le sale giochi e luoghi sensibili come scuole e chiese. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dal titolare, per il quale il “distanziometro” viola la libertà di impresa e impedisce l'apertura di sale da gioco nei Comuni più piccoli, dove il raggio di 500 metri sarebbe troppo ampio. Intanto il comune di Lecce sta ragionando sulla possibilità di stilare "un regolamento comunale di concerto con le associazioni di categoria". L’amministrazione tutela la salute dei cittadini ma anche di chi fa impresa. Non è solo il problema delle sale giochi, spesso una slot è all’interno di un bar o di un circolo ricreativo, senza contare i gratta e vinci, o ancora i giochi online. Fatto è che la la spesa riguardante il gioco d’azzardo a Lecce (Dati 2016) è decisamente monstre, ed è di ben 44 milioni 921 mila euro, 235 euro procapite.