Inadeguatezza o malafede? E' la domanda che pone l'ex sindaco Marcello Risi dinanzi alla questione riguardante l'impianto di compostaggio e le affermazioni del primo cittadino. Risi ricostruisce nel dettaglio tutta la spinosa questione. Soprattutto dopo la rinuncia di Soleto ad ospitare il mega impianto.
“Con la deliberazione n.1304/2014, la Giunta regionale approva specifici interventi, a valere sui fondi del PO FESR 2007-2013, per il potenziamento e l'ammodernamento delle strutture dedicate alla raccolta differenziata, in particolare per favorire l'autocompostaggio collettivo.
L'autocompostaggio collettivo costituisce un nuovo passaggio nella gestione del rifiuto organico in quanto introduce un percorso "eco-innovativo" aggiuntivo nel sistema, contribuendo a valorizzare il riutilizzo in loco del compost e ad aumentare le possibilità di un cambio comportamentale dei cittadini.
Pertanto, la Regione ammetterà a finanziamento le proposte dei Comuni, la cui progettazione risulterà conforme a quanto disciplinato dal Codice dei contratti di appalto, e che saranno in possesso di tutta la documentazione necessaria per indire le gare di affidamento degli interventi.”
E’ questo, in sintesi, il bando al quale l’amministrazione comunale da me guidata aderì con una delibera di giunta nel giugno 2015. Non un impianto di compostaggio a servizio di comuni o società di smaltimento di rifiuti, ma una semplice “compostiera di comunità”, per il cosiddettoautocompostaggio, a esclusivo beneficio di una località del territorio e dei suoi cittadini per la valorizzazione in loco del compost.
"MELLONE FARA' REALIZZARE UN GRANDE IMPIANTO PER IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI" - Il sindaco Mellone va in questi giorni dichiarando che poiché l’amministrazione Risi nel 2015 aderì ad un bando regionale per iniziative di “autocompostaggio collettivo”, oggi l’attuale amministrazione non deve essere assolutamente disturbata se decide di far sorgere sul territorio di Nardò un grande impianto per il trattamento di rifiuti (si voleva il trattamento del rifiuto umido, sarà probabilmente la plastica) in località Pendinello.
Ma l’impianto che Mellone ha deciso di imporre alla nostra città accoglierà rifiuti (plastica, sembra) da mezza Puglia (per ora). E io continuo a credere che la nostra città non debba ospitare nuovi impianti a servizio di altri comuni se prima non si completa la bonifica della discarica di Castellino (a metà strada fra Nardò e Galatone).
"MELLONE PUNTA TUTTO SULL'IMBROGLIO" - "Mellone - afferma Marcello Risi - punta tutto sull’imbroglio. E continua a raccontare falsità e a nascondere le sue malefatte, sperando che nessuno le smentisca e che nessuno apra gli occhi ai cittadini".
"Il suo ragionamento (termine forse improprio), in poche parole, è questo: se ho preso in giro i cittadini già diverse volte (basta pensare allo schifoso dietrofront sui reflui di Porto Cesareo) perché non continuare? Si è convinto che le bugie portano consenso e che consolidano il suo potere. E così ne rovescia ogni giorno in abbondanza, sperando che i cittadini si accontentino dei suoi slogan e non approfondiscano mai nulla".
"Così ha fatto sulla Sarparea. Così ha fatto sui reflui di Porto Cesareo. Così ha fatto su Castellino. Così ha fatto sugli idrovolanti. Così ha fatto sulle tasse comunali. Così ha fatto sui lavoratori extracomunitari. Così sta facendo in questi giorni sulla “vendita” (?) del gerontocomio e sull’impianto per il trattamento dei rifiuti a Pendinello. Insiste".
E’ questo che prima di ogni cosa, è inaccettabile. L’idea che la nostra città sia nella mani di un soggetto che sembra aver deciso di vivere di politica, costruendo il suo potere su una rete infinita di bugie e confidando nel fatto che la maggioranza dei cittadini comunque ci casca.
"INADEGUATEZZA O MALAFEDE?" - "Più di uno comincia a chiedersi: ma Mellone agisce così per ignoranza o per malafede? Il suo curriculum scolastico - afferma Risi - non conforta molto sulle sue conoscenze in materia ambientale o in materia di pubblica amministrazione. E la sua mala fede è stata più volte “scoperta”. Si può ritenere che nel soggetto le due “virtù” siano in continua vibrante competizione. Ne fa le spese la nostra Città. Ma abbiamo il dovere di non tacere e di difendere la dignità di Nardò e dei suoi figli.