Brindisi, nel segno di Elisabetta nel reparto di Ematologia una donazione che vuole essere un messaggio di speranza

Colori ed emozioni impressi sui quadri che arricchiscono il reparto di ematologia dell’ospedale Perrino di Brindisi per ricordare Elisabetta Vetrugno. Un’iniziativa dalla duplice finalità: trasmettere esempi positivi e illuminare di positività contagiosa un reparto che vede troppa sofferenza.

I colleghi di Elisabetta Vetrugno, scomparsa quasi da due anni, hanno pensato di omaggiare il reparto di ematologia del Perrino per infondere speranza a chi, per un motivo o un altro, passa da lì. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla fattiva collaborazione con il liceo artistico-musicale “Simone – Durano”, l’associazione BrinAil, la sede provinciale di Brindisi dell’associazione contro le leucemie e il primario del reparto Domenico Pastore. Gli alunni delle classi 5° A (indirizzo Grafica) e 5° B (indirizzo Arti Figurative) con il supporto delle docenti Rosaria Perrone e Imma Tatullo, hanno dato vita a quaranta opere donate da amici e colleghi in memoria della figura sampancraziese che Elisabetta Vetrugno incarna, dell’amica, della moglie, della sorella, figlia, nipote, cugina, amica, collega straordinaria per tanti. “Il tempo continua a far risplendere le persone migliori che non ci abbandonano mai, nonostante tutto”. È questo il messaggio che condivide la sorella più piccola Annalisa a lei legatissima, proseguendo su Facebook “ancora una volta mi sono sentita fiera di essere tua sorella, di aver avuto l'onore di conoscerti e vivere con te, troppo poco a mio parere. Hai fatto tanto quando eri in vita per me e per tanta altra gente e lo stai continuando a fare adesso che non ci sei più...incredibile! Grazie a te, il reparto di ematologia di Brindisi sarà pieno di colori, emozioni, creatività, questo con l'obiettivo di cercare di dare carica e voglia di lottare a tutti quelli che entrano lì e che dopo un profondo respiro devono armarsi di coraggio e combattere per la propria vita decidendo così del loro destino, come hai fatto tu in passato”. Un gesto pieno d’amore che in una società che non ha tempo per i valori più importanti, si ferma a riflettere sulla profondità e sull’importanza della forza dentro ognuno per affrontare momenti difficili. Un omaggio che va oltre la semplice donazione, sottolineando un legame che in maniera inscindibile ci lega alle persone che amiamo oltre la vita, oltre la morte stessa. Un’eredità importante ma soprattutto la responsabilità di rimanere sui muri di un reparto segnato dal dolore ma anche dal coraggio, per trasmettere agli altri in difficoltà la forza di sfidare un male fisico con determinazione, positività e fiducia nella ricerca.

di Federica Marangio

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