Nel gran bazar della politica nostrana Nardò e Gallipoli fanno scuola di azzardati trasformismi. Anche nella “città bella” si conferma che la volontà popolare conta ormai poco e che le sperimentazioni alla Emiliano stanno mandando definitivamente in soffitta ogni prospettiva di sinistra.
Lucio Tarricone del Centro Studi "Salento Nuovo" fa il punto sulla politica a Nardò e nella città bella. "Mellone Giuseppe detto Pippi, Sindaco di Nardò, e Minerva Stefano Sindaco di Gallipoli". Per Tarricone sono "Due creature del Governatore Emiliano. “Fascista” il primo, Piddiino il secondo. Dovevano essere i protagonisti della “rivoluzione” capeggiata dal Michelone nazionale, sono l’emblema del più bieco trasformismo politico e della totale incapacità a governare il cambiamento. Mellone, per governare, imbarca nella sua maggioranza “vecchie cariatidi”( copyright Mellone) della politica neritina come Vaglio, Natalizio, Dell’Angelo Custode, Maccagnano, Frasca. Esponenti della prima e seconda Repubblica che a parer suo avrebbero distrutto Nardò. Sacrificando chi aveva contribuito alla sua elezione e creduto alle sue false promesse.
Minerva, dopo due soli anni di amministrazione nel nome delle opposte convergenze,lo imita. Coopta in giunta Giuseppe Venneri ex Sindaco di Alleanza Nazionale dei primi anni duemila e Biagio Palumbo un socialistasopravvissuto oltre a transfughi eletti nelle liste di diretti concorrenti. Ne viene fuori una marmellata appiccicosa precocemente inacidita.E’ la testimonianza sempre più evidente che gli Emiliano boys arruolati all’insegna del “mi contamino con tutti pur di vincere”non hanno capacità politiche e amministrative e che tra le loro fila non vi sono persone capaci.E’ il tradimento di due Città ormai allo sbando in una Regione allo sbando. Il tutto nell’ assordante silenzio di quello che dovrebbe essere il principale partito della Sinistra, il PD. Ma non solo. Perché il silenzio è della Sinistra tutta. Serve una alternativa seria e lungimirante alle false promesse di Emiliano e seguaci. Bisogna ribaltare l’ipocrisia dell’andare oltre ogni schema per recuperare il senso del confronto costruttivo e leale tra le diversità politiche e sociali. Bisogna avere il coraggio di “cacciare i mercanti dal tempio”. Per sempre!