Bollette telefoniche e dell’energia sempre più “bollenti” a Palazzo di Città, nonostante le sbandierate e velleitarie promesse da campagna elettorale in servizio permanente effettivo. Ma la realtà è un’altra, quella che ci accingiamo a descrivere nel dettaglio. Con un’attenzione alle cifre e alle voci incontrollate con il risultato di bollette troppo esose e in molti casi in allarmante aumento.
Non crediamo che siano i condizionatori che, secondo qualche pentastellato, fanno accrescere il pil, ma la notizia rischia di diventare un caso anche politico. Nell’ultimo consiglio comunale il consigliere provinciale Daniele Piccione ha avuto anche uno scambio vivace con l’assessore al bilancio a proposito dei costi in salita delle telefonate. A chi addebitare i maggiori costi? Ma non è solo la telefonia ad allarmare ci si mette anche l’energia elettrica. Ma andiamo con ordine.
IL CARO TELEFONI E LE BOLLETTE SALATE - Partiamo dalla telefonia. Nel 2015 l’amministrazione Risi spende 184.600 euro, l’anno precedente ben 278.385. Uno spreco che il neo sindaco denuncia e che è pronto ovviamente a decurtare. Nel 2016 l’Ente Locale del “Masaniello de noiantri” tira fuori ben 246.100 euro, di questi 25 mila sono i denari sborsati per i costi riguardanti la telefonia mobile. La stessa identica cifra (Sic) che ha sborsato per la stessa tipologia di utenza (Sic) l’amministrazione precedente a questa. Ma quel che sorprende è l’impegno di spesa previsto. Nel 2016 il sindaco, che fa propaganda facendosi immortalare a giorni alterni sul trattore o sulla gru, spende 238 mila euro, nel 2017 ben 226 mila euro e nel 2018 l’impegno di spesa impenna a ben 244.494 euro.
ENERGIA, COSTI LIEVITATI + 70 % - Ancora più sorprendenti le spese per l’energia. Certo Nardò non è Tokyo, ma la città più illuminata del mondo non ha la bolletta in così rapida ascesa. E nel 2016, anno di insediamento del reuccio di Andare Oltre (ma non si sa dove), registra un impegno di spesa comprendente gli immobili, gli uffici comunali e le scuole che fanno segnare un aumento del 57%. Impegno di spesa che lievita nel 2018 fino a 580.350, che in termini percentuali evidenzia un significativo +70%.
NARDO’ NON E’ TOKYO MA QUANTO CI COSTA! - E udite udite: se per illuminare la Città nel 2011 si spendeva circa un milione di euro (1.091.130,00 per la precisione) oggi, dulcis in fundo, si spende complessivamente 1.559.593,04. La sola illuminazione pubblica registra un milione e 43 mila euro nel 2015 e oltre un milione e duecentomila l’anno successivo. Se ne spendevano 874.000 nel 2011 e 830 mila, addirittura di meno, l’anno successivo. Ma l’efficientamento e la sostituzione delle vecchie lampade con quelle innovative e all’altezza della più mirabolante tecnologia non avrebbe dovuto sortire un consistente risparmio? Le cifre dicono altro ed il primo cittadino che ama farsi immortalare anche mentre fa finta di fare lo scaricatore paga bollette monstre. “Promuovere concrete azioni per un drastico risparmio dei consumi energetici” l’obiettivo declamato a mo’ di poesiola è a pagina 5 del programma dell’Alleanza per il Cambiamento di sua “eminenza” Pippi Mellone l'illuminatore, ehm il sindaco. Ma alla “Luce” dei fatti i costi per spese telefoniche e consumo energetico sono aumentate enormemente rispetto agli anni precedenti.