Cari leccesi, la legge elettorale ci permette di decidere direttamente da chi vogliamo essere amministrati. É una ghiotta opportunità per disegnare con il nostro voto il futuro della nostra città. La mia candidatura è servita a questo, ad avvicinare il più possibile i cittadini ai loro rappresentanti in Comune, senza tramiti e intermediari.
Finisce una campagna elettorale appassionante, che abbiamo condotto in modo semplice ma agguerrito, senza sprecare denaro, e senza offendere con lussuose campagne di propaganda elettorale le tante famiglie della nostra città che non vivono tempi facili dal punto di vista economico.
Vi chiedo di mettere la croce sul mio nome, che troverete a sinistra appena aprite la scheda di voto, per riprendere tutti i progetti che hanno fatto di Lecce una città moderna e conosciuta in tutta Europa. Sinceramente negli ultimi anni, con altri sindaci, ho visto la mia città addormentarsi, spegnersi tristemente. C’è un centrodestra, quello di Perrone/Congedo e Fitto, che dice di essere il nuovo ma non so cosa possa essere cambiato rispetto a due anni fa e a quella sonora bocciatura che i leccesi avevano impartito proprio a chi li aveva governati per dieci anni dopo di me, credo nulla. Così come ritengo fallimentare e dannosissima l’esperienza di Salvemini nei 18 mesi zoppicanti della sua vacanza nella stanza del sindaco di Lecce.
La città ha bisogno di slancio, di progetti validi, di occasioni per dare protagonismo ai giovani, di vivacizzare la movida e il commercio, abbattuti da 12 anni di ordinaria disamministrazione. Lecce vuole essere di nuovo all’avanguardia con idee da trasformare grazie alle misure di finanziamento dell’Europa, tantissimi soldi pronti per essere investiti, che nessuno è più riuscito a portare in città. Lecce punta seriamente sul suo mare grazie al nostro progetto per sviluppare il turismo marittimo e balneare, ben oltre il cosiddetto piano delle coste.
Se i leccesi vogliono competenza e capacità politica, io posso a testa alta presentarmi davanti a tutti, non ho capi di partito che mi dicono cosa fare, non ho rami di famiglia a cui dare conto, non ho correnti, né ambizioni di carriera. Quel che faccio e che farò sarà solo per amore di Lecce.
Siamo agli sgoccioli, poi fra poche ore si vota, e allora votate chi volete al consiglio comunale, ma fate una scelta coraggiosa crociando anche il mio nome perché non è più tempo di avere paura di votare spontaneamente e liberamente.