Una delle piazze più suggestive del sud Salento, in piazza Municipio ad Alliste sabato 22 giugno alle 20, accoglie i versi e la performance della fisica e poetessa barese Silvana Kühtz, ospite del quarto appuntamento nell’ambito della rassegna “Il Cortile dei Libri Parlanti”.
Sarà l’editore di Musicaos, Luciano Pagano, ad introdurre Silvana Kühtz che si esibirà in un reading/performance di poesia sensoriale, con i versi tratti dalla sua ultima raccolta “Manuale di fisica ostica” (Musicaos editore), in cui l’autrice riesce a trovare un naturale punto d’incontro in due discipline apparentemente lontane: la fisica e la poesia.
La copertina della raccolta è realizzata dall’artista leccese Valentina D’Andrea. La rassegna “Il Cortile dei Libri Parlanti”, arrivata alla quarta edizione, nata ad Alliste sbarcata per la prima volta anche a Casarano, quest’anno vedrà impegnati sedici autori in incontri dedicati alla letteratura, alla poesia, alla scrittura e alla cultura. La rassegna è organizzata da Antica Terra, con la direzione artistica di Vito Adamo in collaborazione con Musicaos Editore.
Le lettere dall’alfabeto, che danno il nome ai componimenti, si incrociano con le variabili x, y, z, quelle che si usano nei teoremi: il primo impatto visivo che riporta il tentativo di unire la poesia alla fisica, ben rappresentato, poi, con ironia e leggerezza, dal disegno in copertina realizzato dalla leccese Valentina D’Andrea.
Lungo la sequenza alfabetica si snocciolano i temi che coinvolgono tutti noi: l’amicizia, l’amore, il dolore, la morte, la malattia, luce e buio, visibile e invisibile. È una storia che si snoda in 33 poesie che arriva alla fessura del pane, del legno, della corteccia, “da una fessura vedo quanto spazio c’è”.
Il fulcro della riflessione poetica è la parola ostica, riferita alla fisica “è ostica la fisica per chi non la studia” ma che ben si addice anche alla vita che con le sue imprevedibili dinamiche spiazza sempre. Non resta altro che cercare di capire, assecondare il ritmo e usare la parola, la poesia, per addolcire i momenti difficili. Ciò che presenta nella raccolta, è tutto sommato, in linea anche con il suo percorso professionale: Silvana Kühtz conduce, infatti, da anni per l’Asl di Bari e di Arezzo dei corsi Ecm in cui fondere cura e arte, poesia e scienza nel recupero di quella umanità e di quell’umanesimo che ci fa completi.
La raccolta si arricchisce di una prefazione scritta da satya deva, un uomo che ha dedicato la sua vita allo yoga, e si compone anche di una nota di Roberto Bellotti, professore ordinario di Fisica applicata presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro che definisce il libro “l’altra faccia della medaglia, il lato luminoso della Luna; ti avvolge in tempi e spazi positivi, di speranza e allegria, anche nella solitudine e nella riflessione. Una traiettoria tracciata dall’alfabeto che ti trasporta e guida attraverso ciò che siamo, dentro e fuori di noi”.
BIOGRAFIE - Silvana Kühtz lettrice, formatrice, iniziatrice di cose impossibili, docente, nata a Bari, ha un cognome tedesco che deriva dal nonno nato in Baviera (e ha anche un nonno salentino). Insegna e fa ricerca all’Università della Basilicata dal 1995 (dove dal 2006 ha inventato e tiene la cattedra di Linguaggi, futuro e possibilità) a Matera al Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo, nel corso di laurea di Architettura. La sua ricerca fonde scrittura, lettura, sensi, attraversamento dei luoghi, dell’invisibile, rigenerazione delle città. Conduce ogni anno dal 2009 laboratori di sensorialità, creatività e lettura a voce alta per adulti e bambini.
Ha creato e messo in atto dal 2005 il progetto multidisciplinare che comprende concerti e performance sensoriali e varie attività anche legate alla scoperta di luoghi urbani, per la diffusione della lettura, confluite nell’associazione che ha fondato, Leggo Quando Voglio. Nel 2014 ha vinto il premio internazionale Alfonso Gatto di Salerno, alla sua XXX edizione, per la sezione inedito (il volume dal titolo 30 giorni, una Terra e una casa, è stato pubblicato poi in italiano e in inglese nel marzo 2015 da Campanotto editore, Udine). Finalista al premio InediTo, festival delle colline torinesi 2016 con una nuova silloge in cerca di editore, Viscera. Nel 2018 è stata pubblicata da Spagine del Fondo Verri una sua raccolta di prose poetiche: Quel che resta del bello.
Valentina D'Andrea, scenografa ed illustratrice leccese, inventa nel 1999 "Officina di Fantadesign" uno spazio che si occupa di arte, moda, design, mettendo a dialogare più materiali all'interno della stessa funzione. Creatività, ricerca, sperimentazione, contaminazione sono le sue parole chiave; lavora su prodotti e progetti investendo in immaginazione....Le piace raccontare le sue cose scegliendo frasi e parole da un suo vocabolario mentale, fatto di neologismi fanta-parole....nel 2007 inventa una modalità per promuovere il suo lavoro, una boutique nomade che per poche ore si snoda in luoghi di massima aggregazione: spiagge, teatri, gate di aereoporti. Dal 2009 progetta i concept creativi degli eventi relativi a sm-artlab, un incubatore di creatività pugliese che diffonde passioni artigianali ed esperienze progettuali in Italia ed all'estero.