Caro Direttore, in merito agli arresti, in provincia di Reggio Emilia, dove gli inquirenti hanno scoperchiato un'associazione a delinquere tra amministratori pubblici, assistenti sociali, psicologi e magistrati con l’intento di ottenere facilmente, attraverso il redigere carte false, di affidare bimbi a chi non aveva diritto, anche con violenze fisiche ai piccoli, volevo dire questo, se mi è concesso:sono 5 anni che mi sto battento...
"...Mi sto battendo perché anche in questa nostra provincia di Lecce si aprano inchieste in questo settore dei servizi sociali. Un settore che tratta argomenti delle famiglie che soffrono, con grande difficoltà e sacrificio, dei disagi al loro interno. Argomenti così delicati in particolare per madri e bambini, ma nello stesso tempo così grandemente inesplorato ed oscuro, perché molte madri per la paura di avere ritorsioni, da alcune operatrici che svolgono questo mestiere nelle istituzioni sociali, come quello di aver tolti i figli per un nonnulla, non denunciano e tacciono soffrendo in silenzio.
Proprio l'altro giorno il consigliere regionale Mario Conca del M5stelle ha messo in evidenza denunciando come spesso in alcuni Uffici di Ambito si fanno progetti, senza che nessuno controlli mai nulla, “un coacervo di interessi ed inefficienza” come afferma Conca. Parlo per esperienza diretta, perché ahimè coinvolto:
ed è per questo che ho scritto in questi ultimi anni a ministri, e sottosegretari, cercando di far capire che spesso il lavoro di alcuni assistenti sociali appare agli occhi di molti come insindacabile ed illiberale, in più autoreferenziale. Quasi ad uso e consumo del "primo miglior offerente che passa viandante in quegli uffici ed ambiti".Spesso negli uffici di ambito quello dell'affidare o far soggiornare i bambini, ad esempio più col padre, anziché colla madre, non appare lavoro meticoloso frutto di valutazioni attente dello stato effettivo delle capacità genitoriali dei singoli, ma sembra più una questione di simpatie o, ancora peggio, di "offerte vantaggiose" a coloro “più generosi” che possono “donare” perché famiglie prodighe sul piano finanziario?
Fermo restando che, sottolineo, esistono assistenti ed operatori ligi al loro dovere, che compiono la loro opera in modo del tutto impeccabile. Ecco perché da anni vado denunciando presso gli amministratori pubblici, e non solo, che dev’essere attuata una attenta verifica, vanno spalancate le porte dei Consultori e degli Uffici di Ambito, aprire delle indagini serie su quanto accade in quegli ambienti, su quanto svolto dagli operatori dei servizi. Questo per non ritrovarsi fra qualche anno ad avere tante piccole, magari non in quelle forme brute, inchieste come a Reggio Emilia. chiedo alla politica, e non solo:
Come vengono stilate le relazioni sugli affidi? Sulla capacità genitoriale, e come vengono spesi i soldi pubblici di quei progetti, e se davvero ciò che le assistenti sociali e psicologi scrivono ai giudici risulta al vero? Ovvio che, qui ed ora, chi ne fa le spese per “relazioni sociali alterate” sono i bambini, la loro psiche, proprio attraverso quelle relazioni delle assistenti si pregiudica, a volte, irrimediabilmente il loro futuro.
Chi ci dice che, in piccolo rispetto agli orrori ciò che sta emergendo nella provincia di Reggio Emilia, anche in alcuni uffici di ambito e consultori locali non ci siano operatori che, in silenzio e allo scuro dell’opinione pubblica, non stiano svolgendo il loro dovere, con le dovute attenzioni? Chi ci dice che anche da noi non esiste la regola del dio denaro che chi ha di più paga di più e ottiene in affido i bambini o acquisisce, ingiustamente, di trascorrere più giorni, ed ore, con i figli anche se non sono padri o madri non affidabili? Come padre, come nonno e come sindacalista, non di professione, lo continuerò instancabilmente a chiedere questo. Chi mi darà risposte e certezze?"
Grazie direttore
Maurizio Maccagnano, Nardò (Lecce)
sindacalista dissidente