La mancata convocazione del consiglio comunale da parte del presidente del consiglio comunale di Nardò Andrea Giuranna dopo la richiesta dell'opposizione ed avente come oggetto il vituperato impianto di compostaggio aveva fatto inalberare i consiglieri di opposizione. Che avevano immediatamente presentato le loro osservazioni, a riguardo, all'attenzione del prefetto.
Il Presidente dell'assise non ha dato alcun seguito all'istrutturia della proposta di deliberazione presentata dai consiglieri comunali Siciliano, My, Piccione, Mita, Falangone, Marinaci e Vaglio.La motivazione di tale inadempimento è stata inviata il 10 luglio scorso al prefetto. "Il presidente dell'assise - si legge nelle motivazioni - entra nel merito della proposta di deliberazione arrogandosi un ruolo che sicuramente spetta al consiglio comunale e segnatamente al dibattito sulla proposta di deliberazione presentata dai consiglieri di opposizione. Così facendo - hanno evidenziato le minoranze - il presidente Andrea Giuranna è venuto meno all'obbligo che il regolamento sul funzionamento del consiglio comunale di Nardò gli attribuisce, vale a dire di tutelare le prerogative dei consiglieri comunali garantendo l'esercizio effettivo delle loro funzioni".
"Tra le funzioni del consigliere comunale la più importante è quella relativa alla richiesta di convocazione del consiglio comunale per la discussione di una proposta di deliberazione. E' inutile rimarcare che l'argomento su su cui è chiamato a discutere il consiglio è di vitale importanza per la comunità neritina e che dal punto di vista amministrativo, la procedura seguita dai proponenti la delibera di consiglio è corretta in ogni sua parte. E' di tutta evidenza che il presidente del consiglio, non solo nella fattispecie in questione, esercita ed ha esercitato un ruolo ad esclusiva garanzia del sindaco e della maggioranza consiliare, dimostrando tra l'altro una scarsa conoscenza del diritto amministrativo con riferimento ai procedimenti, dello statuto comunale e del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale".
"Sono diverse - evidenziano i consiglieri - le violazioni compiute dal sopracitato presidente del consiglio, così come diverse sono state nel tempo le nostre denunce e richieste di intervento alla prefettura di Lecce. Alla luce di quanto sovraesposto i consiglieri hanno chiesto l'intervento del Prefetto Maria Teresa Cucinotta per l'urgente convocazione del consiglio". Ed il prefetto ha diffidato il presidente del consiglio a conovocare la seduta che si svolgerà il 25 luglio alle 10.30. Il consiglio dunque si farà. E sono stati invitati all'assemblea aperta anche il commissario Ager avvocato Gianfranco Grandaliano, l'assessore regionale all'ambiente Giovanni Stea ed i sindaci dei comuni dell'Aro Lecce 6.C'è da ribadire che l'ufficiale di governo interviene nel caso di inerzia o in caso di inosservanza degli obblighi di convocazione del consiglio, previa diffida, provvede il prefetto.
C'è' inoltre da evidenziare che il sindaco Mellone, a conferma della volontà di realizzare il mega impianto in località Pendinello, in una lettera aperta inviata a tutti i cittadini abbia sostenuto con forza la necessità di realizzare l'impianto di compostaggio come motivo per provare ad abbassare la tassa sui rifiuti, che intanto è aumentata notevolmente (Oltre il 14%) nonostante le promesse elettorali volte ad una sensibile riduzione. La nuova soluzione affermò Mellone nella missiva verrebbe sottoposta a referendum popolare. Sulla faccenda poi la sconfitta elettorale di Copertino con l'affermazione del sindaco uscente ha reso evidentemente complessa la condivisione con i comuni vicini di tale progettazione. Le polemiche e la mancata bonifica della discarica di Castellino hanno probabilmente costretto gli esponenti politici a favore dell'impianto ad un momentaneo ripiegamento. Il consiglio comunale aperto serve a far definitivamente luce su tutta questa vicenda.