Antonio Vaglio:"Sulla questione rifiuti si eviti di agire senza tenere conto di quanto è accaduto in questi anni, con Castellino eravamo la pattumiera del Salento"

L'ex sindaco Antonio Vaglio ha sempre fatto dell'ambiente il suo cavallo di battaglia, rivendica la chiusura della discarica di castellino ma anche la paternità di una delibera che si proponeva di scrivere la parola fine sull'ipotesi di realizzazione di eventuali impianti o discariche di rifiuti nel territorio di Nardò. Il sindaco Mellone si è sottratto al confronto ma Antonio Vaglio ha parlato chiaro. Ed ha chiesto a Mellone, di rinunciare all'impianto di compostaggio e di non trascinare il Paese in questa folle avventura". Ecco il suo intervento integrale.

 

"Buon giorno a tutti  - solitamente non mi vengono mai molti dubbi sull'esito o sulle ragioni di quello che quotidianamente facciamo ma quando nel Consiglio comunale del 28 marzo,  da parte della maggioranza è stata lanciata, un po' a sorpresa, l'idea della possibilità di realizzare un impianto di compostaggio nel nostro territorio, (nella speranza o con l'illusione  di qualche magro risparmio per le  famiglie); e da quando di questa vicenda, dopo che sul tema era uscito l'Assessore,  si è iniziato a parlare nelle piazze, nei bar, nelle strade sempre con maggiore insistenza senza che da parte dell'amministrazione ci fosse una chiara e netta smentita; se per caso avessi avuto qualche dubbio mi sarebbe subito passato.  E la mancata convocazione del Consiglio Comunale ha fatto il resto  ed ha naturalmente alimentato questi dubbi.

Ed è, credetemi, - senza compiacimento-  perchè ho solo una grande tristezza che io oggi sono qui e dico queste cose. E voglio dirlo forte ed a chiare lettere;  perchè  se mai si dovesse realizzare un altro impianto per lo smaltimento dei rifiuti  si  concretizzerebbe a mio parere, non solo un aggressione al nostro territorio ma anche alle volontà già formalmente espresse all'unanimità  dal C. C. con la delibera n. 25  del 18 maggio 2006  che al punto 2 recita: di manifestare con fermezza l'indisponibilità della città di Nardò alla realizzazione di ulteriori impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti nel Comune di Nardò. Delibera certamente datata ma i cui contenuti rimangono di assoluta attualità. Quella delibera da me fortemente voluta impegnava di fatto le future amministrazioni sul piano morale, politico e giuridico.  Credo che oggi, ignorare quella delibera, sarebbe  certamente  un fatto di una gravità assoluta  che non avrebbe precedenti nella storia della nostra città.                                                                                  

Una scelta diversa o ignorarla sarebbe assolutamente irrispettosa della volontà dei cittadini democraticamente rappresentati in quel Consiglio Comunale. Non pensavo di dover affrontare e di dovere discutere ancora una volta di una questione che pensavo fosse morta e sepolta nel 2007.  Non so quanto di vero ci sia in tutto questo; il fatto  certo è che si è creato  un forte e giustificato allarmismo ed una importante preoccupazione nella popolazione, nei cittadini, cittadini che mi hanno chiesto  oggi come allora di essere tutelati. 

Questa vicenda per come è stata gestita ha seminato il panico nella città ed è stata minata la serenità della nostra comunità.  Questo Consiglio Comunale si aspetta da parte vostra un chiarimento credibile su questa incredibile vicenda, anzi e meglio si aspetta che, a chiare lettere, diciate no a questo e a qualsiasi altro impianto di tal fatta.

        E' impensabile che sul nostro territorio possa sorgere un altro impianto per lo smaltimento dei rifiuti.  Sarebbe una scelta ecologica perdente.        

Il 1992, lo ricordo a me stesso, ma lo ricordo sopratutto ai giovani Consiglieri, segnò per questa città una delle pagine piu' brutte.  In quell'anno prendeva vita la discarica di Castellino.   Una scelta ingenerosa da parte di quella Amministrazione; una vera follia,  una scelta terribile, sbagliata e sconcertante che ha compromesso per anni la qualità della vita, la vita di relazione dei nostri cittadini;  un territorio che è stato gravemente ferito, offeso ed umiliato e che ha offerto una immagine pessima della nostra città, una città vocata al turismo, una città ricca di storia, carica di memoria,  con una costa bellissima, un mare cristallino, spiagge stupende la città dalle 5 vele, la città che vanta con Porto selvaggio di essere tra le 10 spiagge più belle d'Italia. Eravamo a Scarlino in Toscana a ritirare quel premio, poi a Roma più  volte - l'assessore Natalizio ricorda certamente tutto questo.

Nardò da diversi anni sta investendo sul turismo, volano della nostra economia,  promuovendo le sue bellezze nel mondo.  Da quella discarica abbiamo avuto solo dispiaceri e non pochi disagi. Ricordate l'aria che abbiamo respirato - quegli odori nauseabondi - come la qualità della vita era scaduta in questa città?  Ricordate la presenza dei camion che giungevano ad ogni ora?  Quelli che arrivavano di notte.  La preoccupazione della gente convinta che in quei camion ci fossero scorie nucleari. Quanti controlli, quante denunce, quanta rabbia, quante riunioni, quante manifestazioni quanti incontri e quanti scontri.

Quante volte abbiamo sbattuto i pugni sul tavolo.  Eravamo la città della vergogna, eravamo diventati la pattumiera del Salento. Io non credo che si possa dimenticare tutto questo.

Sulla questione dei rifiuti è necessario che tutti, ognuno di noi,  eviti di agire senza tenere conto di quanto  è accaduto in questi anni.   Ed è proprio a volte sulle esperienze sbagliate, - sugli errori del passato, che si può costruire un futuro migliore.

La città di Nardò attraverso la discarica di castellino ha pagato il suo tributo allo smaltimento, ora spetta ad altri sobbarcarsi questo onere.  Nardò è in credito nei confronti della provincia e della regione Puglia.  Se tutelare la nostra salute e quella dei nostri figli costa qualcosa in piu' ritengo che la stragrande maggioranza dei cittadini sia disposta a pagare qualche euro in piu'.  L'impianto di compostaggio non è certamente di meno di una discarica. Sono impianti che, comunque vadano le cose, incidono negativamente sul territorio. 

E' evidente che su questi temi ci sono sempre due filoni di pensiero che si contrappongono.  Purtroppo in questi casi la verità sta sempre in mezzo. Mentre per alcuni( pochi per la verità)  questo tipo di impianti non crea alcun problema per altri invece non è proprio  cosi'.  Autorevoli esponenti e ricercatori internazionali affermano infatti che gli effetti collaterali non mancano. 

Produzione di biogas, percolato, emissioni in atmosfera di polveri sottili, odori, rumori, rischi sanitari, rischi idreogeologici, traffico veicolare, Inquinamento.   Si tratta di impianti che sprigionano gas mefitici e pericolosi legati al fatto  che si tratta di sostanze nocive e  di materiale organico in putrefazione. Si tratta di odori forti,  acri come quello delle uova marce.

E per inciso devo evidenziare che tutti questi impianti vengono autorizzati inizialmente con una previsione temporal-limitata e poi subito dopo vengono trasformati in impianti “generali” dalla vita illimitata. E si tratta di sistemi la cui nocività ha un tempo di vita superiore di decine e decine  di anni rispetto a quello di diverse generazioni umane.   

                                                                Dio solo sa quello che ho dovuto fare per riuscire a chiudere la discarica di Castellino.                                              

Quanti incontri in Provincia, quanti scontri con l'allora presidente dell'Ato, quante volte in Regione, quante volte ho sbattuto i pugni sul tavolo.  Quante offese, quante umiliazioni abbiamo subito solo perchè difendevamo gli interessi dei nostri cittadini.   (Mi dispiace che non sia presente Signor Sindaco. Ci saremmo potuti confrontare.  A questo punto ha poca importanza tanto glielo riferiranno). 

Per favore Signor Sindaco non vanifichi quello che abbiamo fatto, quello che io ho fatto. La conosco da tempo. Lei è una persona intelligente ed onesta.  Non lasci ad altri queste iniziative. Noi siamo qui per tutelare gli  interessi della collettività. Io per parte mia ritengo che la situazione può e deve  essere corretta.

Dica con noi, dica con me, chiaro e forte:"Niente più impianti sul nostro territorio".  Diciamolo e subito dopo deliberiamo. Io non credo che lei voglia trascinare il paese in questa sciocca e folle avventura.  Ma se cosi' non fosse io credo che allora non si potrà fare diversamente. Dovremo raccogliere la sfida. Forse cadremo ma dovremo fare certamente come ad EI Alamein - dovremo resistere, - resistere a tutti i costi per salvare i nostri figli, le future generazioni da questa immane tragedia. Io l'ho sostenuta in tutti questi lunghi tre anni. Ho creduto in lei e credo ancora in lei.  Non mi  deluda. Faccia in modo che in futuro,  di lei si dica,  è stato un buon Sindaco.

Certamente sarà la storia alla fine a dare un giudizio sui fatti che accadono,  sarà la storia a spiegare gli avvenimenti, ma la storia alla fine la  scriviamo noi".

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