Non si è fatta attendere la replica ai vertici dell'Ente Camerale da parte della consigliera Roberta Mazzotta. "Dopo tanti miei interventi negli incontri istituzionali e tanti comunicati e richieste scritte finalmente è arrivata una risposta da parte degli organi preposti: il presidente Prete e il segretario generale De Giorgio. Certo sono serviti 15 giorni per rispondere su questioni che dovrebbero essere semplici per chi le ha gestite (sic!)".
"Risposta - scrive Roberta Mazzotta - che comunque non soddisfa perché non risponde certamente alla grave questione denunciata. Certo, sarebbe stato istituzionalmente corretto rispondere prima ufficialmente e nelle sedi istituzionali e dopo - per giusto e legittimo diritto di cronaca - tramite un comunicato agli organi di stampa; che è un modo per far arrivare l’informazione al mondo delle imprese salentine, quelle che con il diritto annuale consentono alla Camera di esistere ed operare".
"Ma da anni è in atto un’azione discriminatoria e di delegittimazione del Ruolo e della mia Persona attraverso atti ed azioni di violenza, minaccia, offesa e oserei dire persecuzione: “Se non ti dimetti ti facciamo fuori…”, “adesso se la prendono con me...”, “hai fatto succedere un casino...“ devi stare zitta.... ", “non devi richiedere giunta, consiglio, niente...”, “ti farai male, molto male”, etc (il primo tra i “protagonisti” che dovrà comparire dinanzi al tribunale penale, per rendere conto del suo comportamento nei miei confronti, sarà a breve l'ex segretario generale Roberto Pierantoni, ma non è detto che non lo seguiranno altri…"
"Io non ho stuoli di avvocati e consulenti al mio servizio, a cui elargire compensi stratosferici come quelli incaricati dalla camera di commercio di Lecce, per stilare tutte le denunce penali sui miei interventi tutti riportati agli atti".
"Ma è mio diritto e soprattutto mio DOVERE, nell’espletamento del mandato, prima, denunciare e riportare nelle sedi preposte tutte le anomalie riscontrate e disapprovare l’azione degli organi se ritenuta inidonea, amplificando l’informazione, dopo, attraverso gli organi di stampa per il legittimo diritto di critica, anche perché parliamo di tanti, tantissimi soldi pubblici".
Ancora oggi il dottor De Giorgio, con motivazioni pretestuose, evita di consegnarmi – pur reiteratamente richiesto – documenti che afferiscono a MILIONARIE erogazioni di denaro pubblico, fatte al di fuori di ogni procedura di evidenza pubblica!
Qualcuno pensava forse di riuscire con minacce, fantomatiche denunce e pressioni a tapparmi la bocca? La replica alle mie chiare e semplici denunce è inutilmente complicata e distorta.
La verità è che il segretario doveva costituire il FONDO così come impone la legge senza tergiversare! L’altra verità è che il fondo di fine 2016, anche inteso come fondo per personale non dirigente e personale dirigente, non poteva per legge essere superato (d.lgs. 25 maggio 2017, n. 75 – art. 23 c.2).
E se il dottor. De Giorgio non ha applicato il provvedimento in questione perché “entrato in vigore il successivo 22 giugno 2017 (sic!)”, non deve lasciare la questione “alla facile comprensione del lettore”. Il lettore non è un tecnico, e non è tenuto a sapere certi meccanismi.
Ma egli sì, proprio per questo viene pagato profumatamente: egli non è un lettore qualsiasi. E allora si documenti dai suoi colleghi di tutta Italia sul come hanno applicato tale norma; ma se ciò lo imbarazza, gli suggerisco di leggersi, ad esempio, il parere della Corte dei Conti – Sez. Reg. Contr. Lombardia n. 264/2017sull’applicazione “retroattiva” della norma, o ancora, sempre della Corte dei Conti, la deliberazione Liguria 64/2017/PAR.
Tant’è che se la procedura che il segretario De Giorgio ha adottato e, viste le repliche, avallata dal presidente e dai componenti di Giunta favorevoli, è regolare, come mai non hai esibito la documentazione (suo obbligo di legge) alle mie richieste ufficiali avanzate da tempo (ma inutilmente e senza alcun intervento di chi era tenuto a farlo)?
Come ho dichiarato in Giunta, se il segretario mi avesse dato la documentazione richiesta tutto questo sarebbe uscito già un anno fa.
Come mai la documentazione non è stata portata ai componenti di Giunta almeno in quella seduta? E se tutto è regolare, come mai tanta reticenza ed agitazione alla mia richiesta di inviare il verbale in Procura? Senza minacciare azioni legali nei miei confronti, così come si fa nel comunicato di replica, non sarebbe stato più semplice ed immediato (e anche a loro garanzia) inviare direttamente il verbale dell’ultima Giunta senza opporre tanta resistenza?
Se tutto è regolare allora STATE SERENI e mandate il verbale e la registrazione audio di quello che si è detto nella Giunta del 12 luglio scorso in Procura! Ascolteranno molto altro tra cui le urla e le offese nei miei confronti.
Ma torniamo alle repliche: ve lo ricordate il conclamato annuncio di Prete sul un bando pubblico per la selezione del medico del lavoro, quando arrestarono Siciliano? Sono passati quasi 8 mesi da quella triste notizia del 6 dicembre u.s. e nessuno ha visto nulla!
E ricordate la precisazione che Prete ha tenuto ad evidenziare: "non ho mai relazionato”: FALSO ! cosi come risulta dalla delibera di giunta n. 347 del 20/12/2004.
La verità è che malgrado i miei tanti interventi pubblici nessuna denuncia per diffamazione su tutto quanto da me dichiarato relativamente alla Camera di Commercio di Lecce è stata mai avanzata giacché tutto è documentato minuziosamente con dati e documenti ufficiali.
La domanda è: come mai il Signor Prete (denuncia per proprio conto e non tramite gli Organi) che ricostruisce artificiosamente una denuncia su un post social, scovato tra migliaia, si sente tanto protagonista pur non essendo mai stato nominato? Si sente forse al centro di tutto ciò che ruota intorno alla mia vita? Come mai lo sente così cucito sulla sua persona?
Sull’argomento frivolo e tendenzioso stiamo già stilando relativa controquerela, corredarla di carte, registrazioni, documenti e prove indiscutibili. Altro che chiacchiere: CARTA CANTA!
Domani si terrà il pubblico Consiglio Camerale nel quale avrò ancora altro da aggiungere.