Vertenza Mercatone Uno, verso l’incontro dell’8 ottobre Col fiato sospeso 123 lavoratori salentini, tutti in cassa integrazione fino al 31 dicembre Si è riunita la task force regionale

Si è riunito ieri il Comitato per il monitoraggio del Sistema economico produttivo e delle aree di crisi (Comitato Sepac, meglio noto come task force regionale per l’occupazione). Al centro della discussione la vertenza Mercatone Uno, che interessa 123 lavoratori salentini dei punti vendita di Surano, Matino e San Cesario.

Dalla riunione sono emersi due aspetti fondamentali: la strategia in vista della riunione al Ministero dello Sviluppo economico dell’8 ottobre; la possibilità di accedere alla formazione regionale col bando “Mi formo e Lavoro” che prevede una quota di 6 euro l’ora a partecipante. Tra i presenti anche Daniela Campobasso (Filcams-Cgil), , Valentina Donno (Fisascat-Cisl), Antonio Palermo (Uiltucs-Uil).

Martedì prossimo al Mise sarà una giornata importante: si attendono comunicazioni in merito al bando con manifestazioni di interesse per l’acquisizione del marchio Mercatone Uno (oggi di proprietà della Shernon Holding, società che ha avviato la procedura fallimentare). Le manifestazioni di interesse vanno presentate entro il 30 ottobre ed al momento nulla fa pensare che la situazione si sia sbloccata, viste le difficoltà di allocare un colosso da 1800 dipendenti su scala nazionale, con decine di punti vendita in varie regioni. La richiesta che avanzeranno i sindacati, fondamentale per dare serenità e respiro ai lavoratori, è la proroga degli ammortizzatori sociali in scadenza alla fine dell’anno: anche nel caso in cui il 30 ottobre pervenga al Mise una manifestazione di interesse all’acquisizione della catena di negozi, occorrerebbe di sicuro qualche mese prima della definizione del piano industriale e della riapertura dei punti vendita. Un lasso temporale che va coperto con il ricorso alla cassa integrazione guadagni.

La presenza al Mise anche del Ministero del Lavoro è letta dalle organizzazioni sindacali come un segnale in tale direzione. La proroga della cassa integrazione tra l’altro darebbe maggiore significato a quanto annunciato oggi dall’assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo. L’allargamento della platea degli enti di formazione che possono partecipare al bando “Mi Formo e Lavoro”, infatti, darebbe maggiori opportunità ai lavoratori in cassa integrazione di seguire percorsi di riqualificazione individuali, anche col riconoscimento di 6 euro per ogni ora di corso frequentata. La misura partirà a metà novembre, per cui la proroga della cassa integrazione consentirebbe di seguire l’intero percorso formativo e fornirebbe ai lavoratori un ulteriore sostegno al reddito.

Il presidente del Comitato Sepac, Leo Caroli, ha anche ribadito la disponibilità di un tesoretto di risorse economiche pronto per finanziare un’eventuale cassa integrazione in deroga. Sarebbe un’extrema ratio, nel caso in cui la cassa integrazione ministeriale non dovesse essere prorogata dopo il 31 dicembre. Le risorse, dunque ci sono, la volontà politica anche: mancherebbe una norma nazionale che consenta alla Regione di intervenire.

A Roma, i sindacati non chiederanno solo proroghe. Col sostegno anche delle Regioni, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil avanzeranno la proposta di allargare lo scouting anche alle realtà territoriali. Allocare il pacchetto Mercatone Uno “tutto intero” si sta rivelando assai complicato. Affidare lo scouting anche alle Regioni potrebbe facilitare l’operazione, perché allargherebbe di colpo la platea di potenziali “acquirenti”. In Puglia significherebbe ad esempio ricercare un imprenditore o un gruppo di imprenditori capaci di riaprire pochi punti vendita che occupano in tutto 256 lavoratori: sicuramente un compito meno arduo.

 

0
0
0
s2sdefault

ADV

salento magazine

I più letti