Non è la suite del prestigioso Hotel Baglioni, e neppure un lussuoso loft metropolitano. Ma a Boncuri chi viene a lavorare nei campi ed a raccogliere le angurie, alludiamo a lavoratori stagionali regolarmente assunti e retribuiti, troverà non solo un giaciglio, ma anche un ambiente climatizzato per superare la calura estiva, oltre al vitto certo servito nella spaziosa mensa dai solerti volontari.
Il campo di Boncuri, non è certamente un villaggio turistico ma poco ci manca. Ed in fondo il mare cristallino di Porto Selvaggio è ad un tiro di schioppo. Ad inaugurare il campo venne in pompa magna addirittura il governatore Emiliano con una affiancatissima t-shirt griffata protezione civile, benedisse questa sorta di ostello della bella gioventù. Per l'occasione alla sfilata erano presenti gli esponenti politici locali, il primo cittadino ed il meglio della politica locale. Fonti credibili rassicurano circa la presenza di un bel vassoio di pasticciotti caldi.
Una volta tagliato il nastro inaugurale, c'era da godersi l'accecante barbaglio dei raggi riflessi sul metallo delle casematte, pareva quasi il varo di una luccicante nave da crociera con la Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare pronta a sfasciare una magnum di quello buono(bollicine) sull'imbarcazione pronta a fendere le onde. Niente nave ma 80 “casette” linde e climatizzate a puntino (Pare che qualche anziano di Nardò sprovvisto di condizionatore vi abbia rivolto uno sguardo speranzoso) con quattro posti letto ciascuna, servite da containers con bagni e docce, oltre a moduli di servizio e un’area per la ristorazione. Ogni anno è consuetudine accogliere una popolazione di lavoratori stagionali di gran lunga al di sotto delle potenzialità.
Ciò significa che gli ospiti dell'albergo neritino sono in numero inferiore alle necessità. E che il problema degli irregolari è pressochè irrisolto. La cosa fantastica è però la seguente: gli ospiti non sono migranti o profughi in fuga da guerra o carestia ma semplici lavoratori stagionali regolarmente retribuiti. Indubbiamente facciamo un bel favore alle aziende che dovrebbero investire sui lavoratori e invece portano a casa dividendi sontuosi. E agli stessi lavoratori che ancora non si capacitano di tanta generosità. È meraviglioso, tanto da non sembrare vero, è esattamente quello che nessuno di noi troverebbe se andasse, per esempio, a raccogliere le mele in Trentino. Li i controlli ci sono e non manca il dovuto coinvolgimento delle imprese.
Nessuno si è mai sognato di pagare l’alloggio e la mensa ad un insegnante o a qualsiasi altra categoria lontano anche mille km da casa. Sarebbe uno spreco o forse no? Qui invece a “Bengodi” le casette dotate di aria condizionata le paga la comunità, ed il conto è salato: circa 2 milioni di euro. ( Fondi questi del Ministero degli Interni). La mensa è un’altra trovata meravigliosa. Sempre a carico. Come se non bastasse il comune, cioè i cittadini di Nardò pagano il ricovero e la custodia dei moduli abitativi, ogni anno puntualmente come se fosse giusto o doveroso.
Quello che viene dipinto come un successo è un immane spreco di risorse pubbliche. Ed una scelta politica sciocca. Sorvolo sui furti di condizionatori dovuti all’assenza di controlli sostituiti sempre con i nostri soldi, sui bivacchi degli irregolari che continuano e sui lavori riguardanti le serrature degli alloggi che hanno fatto giusto la fortuna, al solito, di qualche fabbro nostrano ma sempre, rigorosamente, a carico della comunità. Se siete contenti così sorridete e magari fatevi un selfie.