Il centrodestra pugliese nella sua pseudo unità da campagna elettorale dimostra, ancora una volta, di non aver appreso la lezione. Gli incontri di Bari intorno ad un tavolino con la rappresentanza dei soli tre partiti nazionali e le finte schermaglie sulla titolarità di uno dei tre partiti ad esprimere il candidato presidente restituiscono alla potenziale base di elettori di centrodestra l’immagine plastica del declino inesorabile di una ex coalizione che non ha i numeri.
Non avendo i numeri per conseguire la vittoria continua ad ignorare soggetti locali e nazionali che potrebbe tentare di coinvolgere come suoi alleati. La schizofrenia sul tema primarie la dice lunga: uno strumento di selezione politica, utilizzato solo per le scorse elezioni comunali e solo in Puglia. Oggi da quanto gli stessi responsabili politici dei tre partiti riferiscono non è data ai segretari regionali l’autonomia per scegliere il miglior candidato, né saranno le primarie a fare da elemento di selezione del candidato stesso: sarà Roma a decidere sulla base di una spartizione squisitamente geografica, lontana anni luce dall’attuale sentire degli elettori. Solo il responsabile regionale della Lega Puglia ricorda che esistono realtà nazionali e civiche che vanno tenute in considerazione e che, aggiungiamo, hanno già determinato la vittoria di diversi sindaci pugliesi. Fratelli d’Italia ha deciso ormai di seppellire la storia della destra (buon testimone la cancellazione del logo Msi dal logo di An assunto da Fdi) e candida un centrista doc già sperimentato e perdente contro Vendola; Fi ha già dimostrato di avere responsabili regionali deboli, inadatti a sostenere le proprie candidature e sarà difficile che questa volta riesca a trovare un soggetto generoso pronto a mantenere la soglia di eletti di FI, la Lega potrebbe pescare in un civismo di destra ancora presente nella nostra regione.
Sta di fatto che nel recinto del centrodestra non c’è posto attualmente per altri partiti nazionali di destra, né per un vero civismo meridionalista. Ne prendiamo atto, ci sentiamo liberi di guardare verso volti nuovi che abbiano capacità di analisi, di proposta, di progettualità concreta per la nostra Puglia che ha subito amministrazioni disattente e lontane dalla vecchie e nuove povertà del territorio. Volti nuovi, diversi, capaci. Vedremmo bene un economista serio che sappia affrontare con lucidità e prontezza le problematiche pugliesi, dalla sanità al turismo, dall’agricoltura alle infrastrutture. Una figura attorno alla quale possano coagularsi, al di là del partitismo, i consensi di tanti pugliesi avviliti e demotivati che hanno abbandonato persino la voglia del voto.
Adriana Poli Bortone segretaria nazionale Msi Fiamma Tricolore