Lecce: che ne sarà di Sgm? Ecco tutto il Salvemini pensiero sulla partecipata croce e delizia...

Le società partecipate dai comuni e dagli enti pubblici sono da sempre e ad ogni latitudine croce e delizia, a volte sul banco degli imputati perchè fabbrica di consensi, spesso in perenne crisi finanziaria, di rado opportunità reale al servizio del territorio.  In questi giorni si discute del futuro della Sgm.  Società mista pubblico-privata che opera nel campo della mobilità urbana.

 

Salvemini questa mattina ha incontrato le rappresentanze sindacali SGM giustamente interessate a conoscere gli scenari che si apriranno a partire dal 1 gennaio 2021 (la durata della società fissata al 31/12/2020 e quindi andrà in liquidazione a quella data). Il sindaco fa sapere di aver precisato "Che al momento non c'è nessuna decisione assunta dall'amministrazione e tenuta nascosta"."Come previsto dalle norme entro la fine dell'anno - scrive il primo cittadino - attraverso il cosiddetto avviso di preinformazione da pubblicare sulla GUCE- dovremo decidere il modello di gestione di servizi che intendiamo utilizzare tra quelli previsti dal legislatore".

Salvemini ha ribadito che il potenziamento della mobilità pubblica è obiettivo strategico dell'amministrazione come dimostrano le scelte compiute in questa direzione: il riconoscimento di 1 milione di chilometri aggiuntivi da parte della Regione Puglia come cosiddetti servizi minimi finanziati di trasporto pubblico;
il protocollo sulla mobilità sostenibile sottoscritto con i comuni della cintura; il finanziamento appena approvato in consiglio per la sostituzione di tredici bus; (a tal proposito non era mancata la stoccata della Poli Bortone che aveva puntato il dito nei confronti degli ecologisti di sinistra che vanno in bicicletta e che hanno tanto a cuore l'ambiente, quelli che sostengono la finanziaria green, hanno votato per l'acquisto di 13 bus a gasolio, portando a sostegno delle loro ragioni, un presunto pronunciamento del CNR secondo cui il gasolio inquina molto meno dell'elettricità. Ci piacerebbe che il Cnr venisse a spiegare questa tesi in consiglio comunale anche per poter dare una svolta al nostro pensiero ecologista".

Il sindaco tira dritto e cita anche il lavoro di redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e dei cosiddetti piani attuativi (piano del traffico, della sosta, della mobilità dolce, della ztl); la predisposizione del nuovo piano di esercizio delle autolinee urbane per renderlo più efficiente e competitivo;il rilancio del trasporto pubblico durante le manifestazioni di richiamo che si tengono in città (festività patronali e natalizie, concerti nella marine, partite del Lecce);l'attivazione del Park and ride durante i fine settimana.

Salvemini affronta anche il tema della scelta del modello di "governance", "Una scelta che saremo chiamati a decidere in Consiglio Comunale sarà quello capace di meglio garantire questi risultati - che sono di evidente interesse pubblico - insieme al mantenimento dei livelli occupazionali del personale attualmente impiegato. La più grande novità rispetto al passato non sarà tanto stabilire se Lecce intende affidare i servizi della mobilità ad una società in house a totale capitale pubblico; o ad una società mista, attraverso individuazione di un nuovo socio privato. Quanto la regia pubblica della gestione sociale, quella che è mancata negli anni passati dove l'attenzione alla qualità dei servizi è stata ritenuta meno importate degli utili societari. Perché lo stato di salute di una società della mobilità non è solo il risultato d'esercizio; quanto l'offerta di trasporto pubblico che si è capaci di garantire alla cittadinanza, il numero di passeggeri che si è capaci di fare salire sui bus, la capacità di migliore il rapporto tra costo del servizio e ricavi delle prestazioni. Obiettivi che possono essere raggiunti senza rinunciare gestione efficienti, efficaci, economiche, virtuose. Sarà questo il nostro vero banco di prova. Che i sindacati hanno mostrato di condividere a apprezzare".

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