Nardò: turismo, l'autunno è d'oro? Gli operatori delle strutture ricettive lamentano in coro un calo del 30%

Abbiamo letto, con grande attenzione, i dati snocciolati dall’ufficio informazione e accoglienza allocato presso il sedile a Nardò. “La novità – si legge nel comunicato - è rappresentata quest’anno dai numeri straordinariamente positivi e, di fatto, inediti del segmento autunnale (settembre e ottobre)".

"Il totale degli ingressi censiti da gennaio a Ognissanti – sarebbe – fanno sapere dallo IAT - di poco superiore alle 30 mila unitàcirca il 22% in più degli ingressi nello stesso periodo del 2018 e circa il 40% in più del 2017. Una rilevazione – ammettono - compiuta tramite interviste e questionari alla quasi totalità delle persone transitate dal sedile per richieste di informazioni e servizi, che non è in grado dunque di certificare il numero complessivo dei turisti che hanno soggiornato sul territorio neretino o lo hanno visitato”.

A leggere i dati forniti dall’Istat su base regionale si ravvisano per la verità ben altri numeri: con una crescita tangibile e dati ancora una volta positivi per il turismo pugliese nel primo semestre del 2019: ma con un più umano +2% per quanto riguarda gli arrivi e le presenze da gennaio a giugno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (in v.a. 1,6 milioni di arrivi e 4,4 milioni di presenze/pernottamenti).

Dopo un inizio anno partito a rilento, la rimonta arriva sin dal mese di aprile, a Pasqua, quando il trend ha raggiunto il +6% per arrivi e pernottamenti. Nonostante il maltempo, a maggio la variazione è stata del +2% per gli arrivi a fronte di un andamento stazionario delle presenze (+0,5%), mentre a giugno si registra il +2% e il +3%. Dal 2013 al 2018, gli arrivi e le presenze in regione sono aumentate del +27,5% e del +14% ( ma in un quinquennio!); fonte: elaborazione dell’Osservatorio regionale del turismo su dati ISTAT.

La distribuzione territoriale dei flussi vede crescere soprattutto le aree di Bari e la Costa, della Valle d’Itria e delle località della Magna Grecia, Murgia e Gravine trainate da Taranto. Il Trend da gennaio a giugno si attesta sul +1,5% per gli arrivi e +2% per le presenze rispetto a un già lusinghiero luglio 2018. L’incremento provvisorio dall’estero da gennaio a giugno si attesta al +5% per arrivi e presenze.

Insomma i dati dovrebbero essere positivi ma non certamente mirabolanti. Abbiamo sentito alcuni dei gestori di strutture ricettive extralberghiere ubicate a Nardò. Nella maggior parte dei casi si evidenzia un calo evidente e significativo nel periodo compreso tra la fine di maggio e la metà di luglio, quantificabile in un circa 30-35% di presenze in meno. Il malcontento degli operatori del settore punta l’indice prevalentemente “sulle carenze infrastrutturali, prerogativa indispensabile a supporto dell’offerta ricettiva. Paradossalmente, a volte, - dicono in coro - costa più il trasferimento dall’aeroporto in città che il volo aereo”. La tassa di soggiorno ha un costo di 1 euro al giorno per le strutture extralberghiere per un massimo di 8 giorni, e di 2 euro al giorno per quanto riguarda gli alberghi. Blu Salento Village, a Sant’Isidoro (col pienone da maggio a settembre) Santa Caterina Resort, Hotel Piccadilly, e Grand Hotel Riviera le uniche strutture alberghiere insistenti sul territorio.

Il gestore di un noto b&b della zona, un operatore presente a Nardò da circa un decennio con la sua attività registra “Un significativo  30% in meno di presenze. L’operatore stigmatizza inoltre la mancanza di regole che spesso penalizza il settore abbassando notevolmente la qualità dell’offerta ricettiva”. “A settembre e ottobre sono state diverse le presenze straniere, soprattutto turisti inglesi, francesi e tedeschi”. “Ma occorrerebbe – continua - incentivare le navette ed i collegamenti con le marine, che dovrebbero essere più frequenti durante il giorno”.

Alcuni mercati si mostrano più dinamici di altri, le crescite superiori al 10% le registrano, nell’ordine: Francia, Stati Uniti, Australia, Russia, Spagna, Sud-Est asiatico, Romania, Turchia, Irlanda, Canada e Brasile. Tali dati confermano il consolidato aumento della notorietà della Puglia al di là dei confini europei. Anche i risultati dai dati di Aeroporti di Puglia evidenziano: +10,5% i passeggeri negli scali di Bari e Brindisi da gennaio a maggio, con +12,5% solo a maggio rispetto all’anno precedente. Osservando le provenienze si registra un +21% per quanto concerne il traffico dalla Germania e dal Regno Unito, +24% dalla Francia e +17% dalla Spagna. Ancora a due cifre gli incrementi da Svizzera, Romania e Ungheria.

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