Non sono abituato a inutili prove di forza, specie con chi dimostra a più riprese di non essere in grado di esercitare una funzione nella quale si è miracolosamente ritrovato. È il caso di Andrea Giuranna, che non perde occasione di lagnarsi con chi gli fa notare i suoi continui strafalcioni e le sue costanti dimostrazioni di adepto nelle mani del suo capo, il Sindaco Mellone.
Non è la prima volta che Giuranna interpreta in modo singolare la legge italiana. Lo ha fatto nei confronti di un Consigliere Comunale non appena questi ha abbandonato la maggioranza, tentando di negargli il diritto all’esercizio del suo ruolo. Torna a farlo oggi, affermando che la Commissione di controllo e garanzia non può riunirsi in alcuna modalità, né in presenza né in remoto. Niente di più falso! Evidentemente, quando nella mia nota di risposta alla ridicola diffida a firma del duo Mellone-Giuranna affermavo che la stessa appariva pretestuosa e immotivata non sono stato abbastanza chiaro nell’evidenziare come sia grave e deplorevole che un Sindaco e un Presidente del Consiglio Comunale citino un decreto errato rispetto a ciò che intenderebbero contestare.
Difatti, l’articolo 1 lett. H del DPCM 08/03/2020 citato da Giuranna, oltre a interessare solo la Regione Lombardia e altre province del nord Italia, riguarda “le attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici” e che per “sospensione degli organi collegiali in presenza” si intendono quelli collegati alle attività sopraindicate. È invece prevista dall’art. 73 del D.L. n. 18 del 17/03 la “possibilità” di riunire organismi istituzionali, dunque anche le commissioni, in modalità da remoto (che oggi, il Giuranna, forse consultando “la legge secondo me”, annuncia come “negata” nonostante tale modalità sia stabilita da un decreto legge dello Stato).
Quella di Giuranna e Mellone è una figuraccia - l’ennesima - collezionata sia sul campo politico che amministrativo. E il signore che per grazia ricevuta ricopre il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale ha anche la sfacciataggine di non chiedere scusa della cantonata presa, ma di additare il sottoscritto di volere piena trasparenza sugli atti amministrativi, partecipazione e quindi garanzia di democrazia. Incredibile! Questo tizio, che da un lato prova a mostrarsi come nuovo che avanza in giacca e cravatta, altro non è che uno dei peones di Mellone, pronto a ubbidire agli ordini per paura di perdere poltrona e stipendio.
Hanno provato più volte a barricare le porte del Palazzo dopo aver promesso in campagna elettorale di rendere il Comune di Nardò una “casa di vetro”. Ma noi siamo sempre stati pronti a spalancarle, quelle porte. Mostrando ai neretini ciò che si intende far passare inosservato.
La commissione si terrà perché ce lo consente la legge, perché è interesse dei cittadini, perché nessuno – Mellone e Giuranna compresi – può arrogarsi il diritto di sospendere la Democrazia!
Lorenzo Siciliano
Presidente della Commissione di Controllo e Garanzia