La commissione di controllo e garanzia non s'ha da fare, le reazioni di Nardò Progressista e del consigliere regionale Sergio Blasi

Continua ad alimentare vibranti polemiche la decisione di impedire da parte del presidente del consiglio comunale di Nardò lo svolgimento della commissione controllo e garanzia sia in presenza che da remoto. Per Rino Giuri di Nardò Progressista "E’ inqualificabile il comportamento del sindaco di Nardò e del presidente del Consiglio Comunale, suo fedele sostenitore, nella vicenda del diniego formale e dell’impedimento fisico allo svolgimento, anche virtuale, della riunione di una Commissione consiliare convocata per il 13 maggio scorso".

"Illegittimo, dittatoriale, irrispettoso delle norme democratiche che regolano la vita delle istituzioni comunali. Credo, però, che sia utile capire quali sono le motivazioni profonde di tale offensivo comportamento. Consapevole delle obiettive difficoltà e dei connessi ritardi che rallentano l’attività della Magistratura, non sembra preoccuparsi più di tanto dell’eventualità che i suoi comportamenti possano essere sottoposti a procedimenti giudiziari. Né si angustia del fatto di essere criticato sui media e addirittura preso a sberleffi anche sulla stampa nazionale, visto che puo’ arginare e far scordare questi fattori negativi con le “armi” di distrazione di massa (mega manifesti, gruppi di amici osannanti, presenza permanente sui social network) a lui da sempre congeniali".

"Di cosa ha paura allora Mellone - si chiede Giuri - se si arrischia a violare le regole pur di impedire lo svolgimento della Commissione Consiliare di Controllo e garanzia? Una seduta, è bene ribadire, che lo avrebbe censurato per l’assunzione illegittima, con le scuole chiuse, di autisti di scuolabus, a cui sono state invece assegnate mansioni ausiliarie(portierato e simili). Una seduta di commissione che avrebbe sancito, nella vicenda del Consigliere Venneri,l’interpretazione errata e di comodo del Regolamento del Consiglio Comunale.

Sicuramente Mellone non paventa procedimenti che potrebbero essere avviati dal Potere Giudiziario, né censure da parte del Prefetto o dal Ministero dell’Interno, tutte autorità, queste, le cui funzioni sono tuttora quasi bloccate a causa del corona virus o fin troppo impegnate a fronteggiarne alcuni effetti. Lo preoccupa, però, che un documento ufficiale del Comune, quale è un Verbale di quella commissione, certifichi formalmente le violazioni e possa impedirgli in un futuro prossimo la possibilità di ripresentare la propria candidatura a sindaco di questa Città".

Di seguito l’intervento del consigliere regionale del Partito Democratico alla Regione Puglia, Sergio Blasi, inviato al segretario cittadino del Pd di Nardò, Salvatore Falconieri.

“Comprendo la frustrazione dei consiglieri comunali di Nardò nel toccare con mano il cinismo con cui il sindaco Pippi Mellone ha agitato lo spettro dell’emergenza sanitaria per impedire lo svolgimento di una normalissima riunione di Commissione, sia in remoto, temendo forse la possibilità di un contagio via webcam, sia in presenza.

Siamo alle solite, anche questa volta Mellone ha perso una buona occasione per fare bella figura, confermando ancora quanto per lui il rancore personale nei confronti di qualche consigliere di opposizione – che lui definisce in cordialità “cinque tizi” – venga prima dell’interesse collettivo. Il che è abbastanza singolare per uno che ama definirsi “sindaco di tutti”.

Al di là degli slogan, consiglio a Mellone di concedersi la possibilità di fare qualcosa di saggio per il bene della sua comunità. Per esempio, mettendo da parte il rancore personale per fare spazio all’interesse collettivo dei suoi concittadini, di tutti i suoi concittadini, anche di chi lo critica e di chi in Consiglio comunale fa opposizione. Si chiama democrazia, caro Pippi, se la conosci non fa paura”.

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