E’ necessario, quindi, rompere gli indugi e investire nel potenziamento della medicina territoriale con l’implementazione delle ore di specialistica ambulatoriale e con l’assegnazione ai P.T.A. di valide apparecchiature tecnologiche strumentali, indispensabili per la diagnosi e la cura. Per quanto riguarda la nostra realtà, stiamo chiedendo da oltre quattro anni questi interventi alle autorità sanitarie regionali e locali. La nostra segnalazione più recente riguarda, ancora una volta, il macchinario TAC in dotazione al Presidio Territoriale di Assistenza “Sambiasi” di Nardò, che è nuovamente e per l’ennesima volta danneggiato.
Ciò impedisce di dare corso agli esami per i quali gli assistiti del distretto sono da tempo in lista d’attesa. Come noto, detto macchinario – che esegue scansioni ad un solo strato – è di frequente in anomalia e richiede altrettanto frequentemente costosi interventi di manutenzione e riparazione. Tale precaria situazione non è più sostenibile, anche perché le strutture ospedaliere della zona (vedasi, ad esempio, il nosocomio di Copertino) sono impegnate – ancor più in questo periodo – ad eseguire scansioni TAC unicamente destinate alle esigenze interne.
Per questi motivi, pur consapevoli delle difficoltà connesse all’attuale contingenza sanitaria, abbiamo chiesto alla Regione e all’ASL che per il PTA di Nardò venga adottata prontamente la medesima soluzione che è stata utilizzata per il presidio territoriale di Campi Salentina, al quale è stato assegnato in comodato d’uso un macchinario TAC a sedici strati. Il Sindaco di Nardò dovrebbe farsi interprete di questa primaria esigenza".