Il segretario cittadino del PD, Falconieri: «Nel procedimento contro i dirigenti comunali Mellone prova a confondere i cittadini. Per fortuna le sedi competenti non sono i social network»

Inspiegabile sul piano tecnico, giuridico e persino psicologico la vittoria “cantata” nei giorni scorsi su Facebook dal sindaco Mellone a proposito di un recente pronunciamento del giudice del lavoro.

La vicenda riguarda gli ex dirigenti del Comune di Nardò Piero Formoso, Josè Maria Castrignanò e Anna Maria De Benedittis. Riassunto delle puntate precedenti: nel 2016 Mellone, appena eletto sindaco, riassegna deleghe e incarichi ai tre dirigenti comunali i quali, ritenendosi demansionati e danneggiati, si rivolgono al Tar contestando le decisioni adottate dal nuovo primo cittadino. Il Tar di Lecce in primo grado si dichiara incompetente per la vicenda in oggetto e indica la competenza, invece, del Giudice del Lavoro.

I dirigenti si appellano al Consiglio di Stato “insistendo” sulla competenza del Tar ma contestualmente si rivolgono al Giudice del Lavoro (anche al fine di “tutelarsi” nell’ipotesi in cui il Consiglio di Stato avesse indicato la competenza del Giudice del Lavoro e non del Tar). Prima del Giudice del Lavoro arriva però il pronunciamento del Consiglio di Stato, che dà ragione ai dirigenti e indica la competenza del Tar, che nel merito accoglie il ricorso dei tre professionisti e condanna il Comune.

Nel frattempo il Giudice del Lavoro, appurata la competenza del Tar stabilita dal Consiglio di Stato, non può far altro che prendere atto di tale sentenza e ribadire la competenza del Tribunale amministrativo regionale, dichiarando così inammissibile il ricorso “per difetto di giurisdizione”: cioè esattamente quello che volevano gli ex dirigenti entrati “in guerra” con l’Amministrazione Mellone. E Mellone adesso addirittura esulta per questa “vittoria” di Pirro.

Il Comune ha poi fatto ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar e si è tuttora in attesa del pronunciamento. Dopodiché i dirigenti passeranno alla fase della richiesta risarcimento danni. Mi scuso per essere entrato in tecnicismi e noiosi meccanismi giuridici ma ciò si è reso necessario per ristabilire la verità, calpestata da proclami e menzogne social.

Condivido, infine, la spietata ma lucida analisi dei fatti nei giorni scorsi resa pubblica dall’ex sindaco Marcello Risi, il quale ha spiegato che la rotazione dei dirigenti sbandierata da Mellone prima e dopo la sua elezione, al fine di un presunto miglioramento della macchina amministrativa, non ha fatto altro che produrre una serie innumerevole di atti illegittimi. Dei quali il sindaco dovrà rispondere nelle sedi competenti, che pare non siano i social network.

Salvatore Falconieri

Segretario Cittadino Partito Democratico Nardò

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