Sui Social spopola Ray Campa, un neritino in blues che pare la reincarnazione di Paolo Belli, ed ha un sogno nel cassetto: un duetto con Claudio Bisio e soprattutto con suo figlio Ludovico (Video)

Questa intervista è nata a tavola, davanti ad una pizza fumante fatta in casa, non riuscitissima ma solo per ammissione della squisitissima padrona di casa, trangugiata invece senza pietà dai commensali, insieme a tanto altro, e innaffiata da birra Ichnusa, in una delle mie prime rilassate e piacevolissime convivialità post covid. Quel che nasce a tavola è sempre ben riuscito, e lo dico per esperienza.
 
Di fronte a me, a tavola, la reincarnazione "locale" di Paolo Belli, ha nel destino (Anche se ancora non lo sa) se solo lo volesse, una carriera al fulmicotone nel teatro canzone, o nel cabaret canzone ed ha consolato in tanti durante la prigionia da coronavirus col suo tormentone "La quarantena mi fa pena", in cui descrive ironicamente l'isolamento forzato a causa del Covid-19, con un divertente videoclip, "La quarantena mi fa pena...", vanta circa 120000 visualizzazioni sulla sua pagina ufficiale Facebook "RAY CAMPA". Il brano in questione è in vendita su tutti gli store digitali. Ray Campa, cantante chitarrista neritino che già all'età di 14 anni inizia a muoversi nel mondo della musica e cresce al fianco di grandi maestri.
 
Nel 2005 entra a far parte della Fattizzo Band che lo rende conosciuto anche in altre regioni d'Italia. Nel 2008 il direttore di produzione Nando Mancarella crede in lui e lo inserisce come corista/solista nell'orchestra Terra d'Otranto; inizia, così, ad esibirsi su palcoscenici nazionali, partecipando a "Oscar TV Premio regia televisiva" (Sanremo, teatro Ariston) e Premio Barocco (Lecce Gallipoli), entrambi in diretta televisiva su Rai 1 in prima serata. 
 
Si fa le ossa e cresce osservando da vicino i grandissimi. Da qui, per ben otto anni collabora con artisti del calibro dei Pooh, Ron, Gianni Morandi, Massimo Ranieri, il mitico Renzo Arbore, Anna Tatangelo, Gigi D'Alessio, Paolo Belli, (Il suo alter ego) Giuliano Sangiorgi ecc.
 
Da circa 5 anni, oltre alle svariate collaborazioni è vocalist del noto gruppo musicale Atmosfera Blu, specializzato in eventi wedding. Circa sei anni fa è in giuria al "Premio Barocco Giovani" assieme a volti noti del panorama musicale salentino. Ha condotto un WORKSHOP di approfondimento sulla figura del musicista nella musica moderna con live performance da parte degli allievi.
 
Attualmente è frontman di varie band musicali ( RAYBAND, 45 GIRI, UN UOMO IN BLUES_omaggio al grande Pino Daniele). Entro il mese di Ottobre porterà a termine il suo primo disco da solista, contenente cinque inediti più due cover. Secondo singolo allegato nell'intervista Spaghetti69: in cui ha voluto rendere pubblica, ancora una volta ironicamente, la mia straincontrollabile passione per la buona cucina, "in primis per i primi" e il suo sogno, che si dissolve puntualmente davanti ad un bel piatto fumante di spaghetti, di tornare ad essere il bel fighetto di una volta. 
 
Nella scelta del titolo del brano dice di essersi ispirato a "Marmellata 25" di Cesare Cremonini, un artista che stima tantissimo. Il 69 si riferisce ai vari tipi di pasta che cita nel ritornello e al loro nome, allusivo e, "chiedo venia, socialmente imbarazzante". La foto di copertina è di Aristide Mazzarella, uno che usa la macchina fotografica come una colt, un ritrattista straordinario e originale che nelle sue immagini riesce a cogliere in maniera personalissima quel che spesso all'occhio umano sfugge.
 
Ray, quando è nata la passione per la musica?
A dodici anni, quando entrai a far parte del coro della mia parrocchia Santa Maria degli Angeli.
 
Quali artisti hanno maggiormente influenzato il tuo percorso? 
George Benson, Lionel Richie, Pino Daniele, Fabi, Bersani, Gazzè...Altri? Ahahahah dimenticavo: amo Stefano Belisari, in arte Elio.
 
Cambierà, anche alla luce di quanto accaduto, il tuo modo di intendere e di suonare la musica dal vivo?
Il mio modo di essere è quello di sempre e resterà tale. Probabilmente ho acquisito un po' di consapevolezza in più.
 
Nel tuo modo di raccontare storie si coglie uno sguardo attento sulla realtà e tanta sana e divertita autoironia...
Mi definisco un artista autoironico e il mio motto è: "Mai prendersi troppo sul serio".
 
 Il prossimo progetto?
Il mio EP musicale che uscirà nel mese di ottobre.
 
La canzone che avresti voluto scrivere?
"Scrivimi" di Nino Bonocore e "C'è tempo" di Ivano Fossati.
 
Artisti si nasce o si diventa?
Assolutamente si nasce!
 
Quello che fa più paura al giorno d’oggi?
La cattiveria gratuita della gente.
 
Il sogno nel cassetto?
Scrivere un brano che possa davvero mettere d'accordo tutti.
Sarebbe la soddisfazione più bella per me, anche se non dovessi cantarlo io. 
 
 L’artista con cui ti piacerebbe duettare...
Ti sembrerà strano ma dico Claudio Bisio, fermo restando che il duetto più emozionante sarebbe quello con mio figlio Ludovico.
 
Marco Marinaci
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