Gregorio Dell’Anna, la Buona Scuola: “Una legge con tanti errori da matita blu”

Per Dell’Anna è indispensabile riconoscere alla funzione docente la dignità professionale che merita, così come avviene negli altri Paesi europei, un obiettivo che non può essere raggiunto attraverso il bonus che ha ingenerato una guerra tra poveri.

 

Gregorio Dell’Anna, docente nella Scuola Secondaria Statale e candidato al Senato nel Collegio plurinominale Puglia 2 come capolista nella Lista CIVICA POPOLARE, interviene sulla legge di riforma del sistema scolastico la 107/2015 meglio nota come legge sulla Buona Scuola.

Conoscendo le problematiche della scuola quotidianamente vissute ritiene che diversi aspetti trattati dalla legge hanno bisogno di essere rivisti e corretti. Alcuni interventi sono di straordinaria urgenza.

L’organico dell’autonomia, elemento qualificante dell’intera legge, deve essere rafforzato trasformando anche l’organico potenziato in organico funzionale all’offerta formativa d’istituto. Inoltre devono essere adottate nuove modalità di finanziamento delle scuole per dotare gli istituti delle risorse economiche necessarie per realizzare una autonomia vera.

Il percorso di formazione e reclutamento del personale docente che, così com’è, risulta molto discutibile, va rivisto e commisurato ai reali bisogni del sistema scolastico.

Il sistema scolastico, in molte delle sue parti, ha bisogno di un organico riordino per poter perseguire gli obiettivi di equità sociale e permettere ai cittadini un migliore e più facile accesso all’istruzione.

Il piano delle assunzioni deve essere correlato ad un programma straordinario di mobilità che pur tenendo conto delle esigenze del sistema scolastico escluda nell’assegnazione dei docenti alle cattedre l’ambito nazionale e ciò anche al fine di realizzare il principio costituzionale della tutela della famiglia.

E’ indispensabile mettere mano al riordino dell’istruzione superiore per facilitare il passaggio dalla scuola al lavoro ed avvicinare l’offerta formativa della scuola alla crescente domanda di professionalità delle imprese.

Riconoscere alla funzione docente la dignità professionale che merita così come avviene negli altri Paesi europei. Questo obiettivo non può essere raggiunto attraverso il bonus premiale che ha come merito unicamente quello di aver ingenerato una guerra tra poveri.

E’ necessario rilanciare la formazione e l’istruzione degli adulti che è la vera frontiera su cui lottare per promuovere l’uguaglianza delle competenze nelle società moderna globalizzate.

Costruire scuole innovative e realizzare interventi organici sul patrimonio edilizio scolastico esistente per rendere gli edifici, oltre che belli ed accoglienti, innanzitutto sicuri.

Approvare una legge che risolva definitivamente il problema del valore abilitante del diploma magistrale. Non può lo stesso organo della giustizia amministrativa a distanza di pochi anni assumere decisioni contrastanti su una materia così importante.

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