Il nuovo Parco dell’Incoronata, quello sorto sulle ceneri dell’ex municipio, verrà dedicato venerdì 26 giugno a Franco Plantera, ex dirigente comunale e segretario sezionale della Alcide De Gasperi e poi segretario cittadino della Dc. Padre dell’ex assessore in quota all’esecutivo Mellone, Francesco.
L’ex municipio, ribattezzato in tutta sincerità troppo frettolosamente e a scopo propagandistico “Ecomostro”, era costato un occhio della testa ed era stato finanche collaudato. La struttura non era abusiva e non c’azzecca nulla con lo sfacelo di Punta Perotti a cui è stata falsamente accostata. Attendeva, semmai, di essere completata. E’ assolutamente singolare che si dedichi a Plantera, che ricoprì in passato il ruolo di segretario della DC, un’opera che rappresenta, ironia della sorte, e negli scopi di chi l’ha pensata, il simulacro “abbattuto” del potere di chi aveva governato (Male a sentire i neo rivoluzionari) in passato. Occorrerebbe inoltre puntualizzare un’altra vicenda. Gerontocomio e Palazzo di Città furono voluti dal centro sinistra, all’epoca da Luigi Tarricone, il meccanismo di allora prevedeva che il mutuo dovesse pagarlo il comune mentre la Regione garantiva ad esempio un tasso costante. La Regione ti pagava il tasso fisso sulla somma totale a seconda degli anni in cui riuscivi ad ottenere il finanziamento. C’è da dire inoltre che insieme al nuovo comune sarebbe dovuto sorgere (Una scelta nella sostanza non difforme da quella contemporanea) un parco di ben tre ettari al posto dell’attuale, dunque un parco ben più ampio di quello realizzato dall’attuale amministrazione. Il gerontocomio nelle intenzioni avrebbe dovuto essere collegato al nuovo comune da una strada, mai realizzata. Il progetto del nuovo comune venne affidato ad uno dei più noti architetti neritini del tempo: Mario Manieri Elia.
IL SACRIFICIO DI PLANTERA NEL SEGNO DELLE “ARMONIOSE CONVERGENZE” - Risale all’agosto del 2017 l’insospettabile quanto armoniosa convergenza con Michele Emiliano e Loredana Capone. Il risultato di questo settaggio nuovo di zecca (In un contesto in cui vi è anche la Lega di Salvini) e assolutamente imprevedibile, fu la nomina nell’esecutivo Mellone di Natalizio, Tollemeto e Puglia. Una scelta giustificata con la rilevazione di “Un po’ di lentezza e amnesie nel lavoro di qualche assessore”. Lasciarono il posto in giunta gli ormai ex assessori all’Ambiente, Graziano De Tuglie, alla Cultura e turismo Francesco Plantera, e all’Urbanistica, Giulia Tedesco ai quali subentrarono uomini e donne di fiducia del sindaco e del suo movimento di Andare Oltre. Il rimpastino d’estate avrebbe dovuto, almeno nelle intenzioni, rilanciare l’azione della giunta “Una giunta complessivamente più giovane, una squadra fresca e competente, ancora più trasversale per provenienze e collocazioni politiche, anche perché non nascondiamo – appunto - una armoniosa convergenza politica e amministrativa con il presidente della Regione, Michele Emiliano, con l’assessore Loredana Capone e in generale con il percorso dell’ente regionale”. “È ovvio – disse il sindaco nell’occasione - che sono scelte molto sofferte dal punto di vista personale, che non faccio certo a cuor leggero. Per questo ringrazio di cuore Graziano De Tuglie, Francesco Plantera e Giulia Tedesco per la disponibilità e l’impegno che hanno profuso in questo primo anno di amministrazione”.