Alcuni anni fa, in occasione di una visita di Emiliano a Nardò al suo "sciuscetto" Mellone, ebbi a scrivere :" Emiliano disintegra il PD neretino". Mi sorbii i rimbrotti di alcuni dirigenti del locale PD che non ritenevano si dovessero esternare simili pensieri. Ero stato facile profeta.
Emiliano ha disintegrato il PD neretino. Emiliano e i suoi, non Mellone. Ovvio che molti dei dirigenti locali del PD hanno colpe rilevanti, hanno subito senza reagire in maniera seria e dura. Le dimissioni del segretario Falconieri, gesto non rinviabile e che fa onore all'ex segretario che comunque di errori ne ha commessi non pochi nel tentativo di tenere a galla una barca che i suoi stessi amici stavano affondando, certificano la scomparsa del PD.
È tempo di fare i conti con la realtà, non sarà sufficiente qualche cerotto per cercare di sanare l'insanabile. La Sinistra, come la conoscevamo,non esiste più.
Il PD è morto e sepolto sotto le macerie. Il PD è, purtroppo, un contenitore di piccoli "ras" in guerra tra loro. Che succederà ora al "PD" neretino? Non facile a dirsi.
Per quello che vale il mio parere, se fossero persone politicamente serie dovrebbero schierarsi tutti a fianco di Falconieri. Pellegrino Gianni dovrebbe rinunciare alla candidatura proposta.
Siciliano e Piccione dichiarare pubblicamente che se la segreteria provinciale non si scusa con il PD neretino non voteranno Emiliano. Ovviamente non accadrà niente di tutto questo. La "paura" che il simbolo PD possa finire nelle mani degli ascari locali di Emiliano non regge più. Si continuerà a giocare...sulla pelle dei cittadini. E il consigliere regionale Blasi parlerà? Queste manovre, secondo me, mirano a indebolire anche la sua candidatura. Mi piacerebbe sapere dall' avvocato Falconieri se rifarebbe quell'appello al voto per Emiliano richiamando la "fedeltà al partito". L'unica possibilità per venir fuori da questo pantano è mandare a casa Emiliano. Prima lo facciamo meglio è.