Un agente speciale a difesa del lavoro, Giancarlo Marinaci spiega le ragioni della sua candidatura:"Noi differenti per vocazione"

Sono diversi i candidati neritini al consiglio regionale, tra di essi Giancarlo Marinaci, consulente sindacale, classe 1974. E' attualmente vice presidente del consiglio comunale di Nardò in quota all'apposizione. Si candida nella lista “Popolari con Emiliano”.

 

Come procede la campagna elettorale e quali spunti rilevanti ritiene di aver rilevato fino ad oggi? 

La campagna elettorale è un ricco momento di confronto con l’elettorato ma anche un momento di riflessione in cui mettere a fuoco le problematiche che affliggono questo territorio. E’ un cantiere aperto in cui si raccolgono i preziosi suggerimenti di chi, come noi, ha realmente a cuore il cambiamento non quello declamato o di facciata ma quello autentico. Spesso più che la volontà di risolvere i problemi emerge il totale disinteresse e la volontà di nascondere la polvere sotto il tappeto. Eppure è evidente che il lavoro da fare sia tanto ed il percorso denso di difficoltà.

Uno spot che circola sul web la ritrae novello 007, un agente speciale a difesa del lavoro, ce ne spiega le ragioni?

Intanto perché i proclami e gli obiettivi dei politici di professione fanno ridere. Soprattutto dinanzi ai risultati che definire modesti è quasi un eufemismo. Ho conosciuto tanti giovani risorse con una laurea, grande voglia di fare e indubbie capacità. Sono risorse che si scontrano con l’illegalità di concorsi col trucco in cui politici senza scrupoli si spartiscono i posti e appalti spesso di cui si conosce il vincitore prima ancora che vengano banditi. L’illegalità negli enti locali è dilagante e, onestamente, insostenibile. Conosco storie di ragazzi che hanno preso i loro sogni e le loro competenze le hanno messe in una valigia e le hanno portate via. All’estero o in altre regioni d’Italia. Ogni ragazzo o ragazza che fa le valigie è una chance di sviluppo in meno per il nostro territorio. La difesa del lavoro significa la difesa della meritocrazia in una regione che convive con una diffusa illegalità. E dove c’è un politico disonesto spesso c’è un burocrate che non è certamente da meno. Ecco perché la scelta di cambiare insieme, perché soltanto la trasparenza e il gioco di squadra può portare il cambiamento. Nessuno si salva da solo. La nostra salvezza dipende da una consapevolezza e da una coscienza collettiva.

Sulla scorta della sua esperienza quali ritiene debbano essere i settori privilegiati della sua azione politica?

Il Welfare deve essere una opportunità preziosa su cui lavorare. Welfare e Sanità sono le grandi sfide che mi sento di raccogliere e che vanno affrontate con quell’orgoglio e quella consapevolezza che solo la sanità pubblica può vantare. Ci sono persone che spesso sono costrette a farsi carico di parenti che hanno o soffrono di malattie gravi o degenerative. Non vanno lasciate sole. Anche perché spesso si tratta di incombenze che richiedono l’ausilio di immani risorse economiche. Occorre allargare il perimetro dell’azione di una Sanità che gestisce risorse rilevanti. Oltre l’80% delle risorse regionali. E’ la Regione che dovrà farsi carico di queste situazioni in maniera più puntuale e con strategie più efficaci. Vanno realizzate strutture dedicate che si possano occupare della terza età e devono essere strutture pubbliche. La Salute è un diritto non certo una gentile concessione! Penso alla lungimiranza di chi a Nardò ha ideato, oltre quaranta anni fa, il gerontocomio e a chi oggi lo scambia come se fosse un bene di nessun valore. Vanno corretti gli errori.

Nardò è il centro di maggior rilievo della Provincia, una bella responsabilità…

Sono neritino e ritengo giusto che anche i nostri concittadini vengano rappresentati al meglio in seno al Consiglio Regionale. Non credo che fino ad oggi sia mai accaduto. I problemi sul tappeto sono tanti ed irrisolti. La discarica di castellino attende di essere bonificata da un pezzo e si racconta la favoletta della caratterizzazione infinita. La questione della condotta a mare è e resta un’idiozia, dell’idrovolante collocato dinanzi ai giardini della memoria ne avremmo fatto tutti volentieri a meno. Io avrei pensato piuttosto ad un porto turistico che avrebbe portato finalmente il turismo da diporto in una città che i turisti non li vede neppure con il binocolo. Eppure il turismo è un volano nelle vicine Gallipoli e a Porto Cesareo. Occorrono soluzioni, e infrastrutture: la propaganda sterile non porta né sviluppo né crescita. Abbiamo bisogno di una politica che ci faccia volare verso il futuro non certo di trovate da baraccone come un inutile idrovolante collocato nelle acque destinate alla balneazione che verranno interdette ai bagnanti. Mi lasci dire un’ultima cosa, non si fa politica con l’autoritarismo, la politica è ascolto e condivisione e, soprattutto, tener fede alla parola data.

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