L'ex sindaco Rino Dell'Anna mette in guardia rispetto al populismo: "Rappresenta un pericolo per la democrazia e la convivenza civile"

Il populismo: un pericolo per la democrazia e la convivenza civile. Le immagini violente di Capitol Hill a Washington, le parole folli di un Presidente senza vergogna, gli atti violenti di persone che sono state nutrite per anni dalla violenza verbale del populismo fanno male al cuore. La violenza verbale chiama la violenza fisica, l’odio in rete porta alle sommosse di piazza, il mancato rispetto degli avversari porta all’aggressione. Lo scivolamento della democrazia dei partiti verso forme plebiscitarie e personalistiche, e la gestione della comunicazione e dell’informazione da parte dei cittadini stessi per mezzo di Internet sono i fenomeni epocali che hanno contribuito a cambiare la fisionomia delle nostre società e della politica. Per salvare la democrazia sono richiesti ad ognuno di noi piccoli sforzi quotidiani: è un esercizio nobile che riguarda tutti.
 
Per difendere i valori democratici contro chi conquista il consenso alimentando l’odio verso gli avversari ed assumendo atteggiamenti e comportamenti populisti è necessario che la politica adotti nuove strategie. Prima di tutto deve considerare imprescindibile che le azioni di governo siano trasparenti, poi che è indispensabile basarsi più sui fatti che sulle opinioni, inoltre fare in modo che la menzogna di un politico venga annoverata tra i crimini normati dal codice penale, introdurre l’obbligo di sottoporre al più rigido controllo pubblico i conti e le finanze di chi governa.
 
Ma occorre anche che prenda in considerazione gli strumenti ed i mezzi che consentono di acquisire facilmente potere e visibilità a chi occupa spazi di governo. E’ necessario guardare soprattutto alla responsabilità dei media come Facebook, Instagram, Twitter,…in cui molti sguazzano in maniera scriteriata giorno e notte pubblicando fake news tanto da fare in modo che la gente le prenda come verità di fatto fondando su di esse il loro bagaglio di convinzioni, nutrito da una profonda ignoranza tanto della complessità del reale quanto della necessità di non porre limiti all’immaginazione. Quello che abbiamo visto ieri a Washington speriamo che sia la punta dell’iceberg tragica ed inaudita di una deriva falsificazionista che siamo stati obbligati a vivere in questo ultimo decennio. Un modo di fare che si è radicato un po' dovunque, anche nelle piccole comunità, in particolare dove i bisogni sono stati scambiati per debolezze ed il godimento dei diritti civili sono stati oggetto di continui ricatti.
 
Rino Dell’Anna Italia Viva Nardò
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