"La logica non è quella di intercettare i finanziamenti, costi quel che costi, ma di realizzare opere utili, con un oculato impiego del denaro. La città ha perso un’occasione: essere amministrata in modo competente"

Giancarlo Marinaci  vice Presidente del Consiglio Comunale, in quota all’opposizione, ci racconta la sua esperienza politica e personale in un periodo complicato a causa dell’emergenza sanitaria.  In primo piano le problematiche da risolvere, ma anche la valorizzazione del territorio.

Lei, a più riprese, ha avuto da ridire rispetto al comportamento del presidente del consiglio, ce ne spiega i motivi?

E’ presto detto. Mai uno straccio di riunione dell’ufficio di Presidenza sin dal suo insediamento. Una condotta che potrebbe ben rappresentare la totale assenza della benché minima condivisione rispetto ad un ruolo, quello di Presidente dell’assise, che anche a Nardò dovrebbe essere super partes, ma solo naturalmente sulla carta. Solo per completezza vorrei rammentare che il Presidente è tenuto a riunire il rispettivo Consiglio, quando richiesto, in un termine non superiore ai venti giorni, inserendo all'ordine del giorno le questioni richieste. Nel caso in cui non dovesse provvedervi si registrerebbe una grave violazione dei suoi doveri istituzionali incompatibile con il ruolo che la legge gli assegna. Lo sa che le interrogazioni spesso restano lettera morta? Inoltre ci si adopera in ogni comune per far funzionare le commissioni di controllo e garanzia non certo per boicottarle. E potrei continuare.

Un atteggiamento che proprio non ha gradito…

Questa è facile. Il silenzio imbarazzante e poco dignitoso della presidentessa della commissione pari opportunità che si è ben guardata dall’esprimere solidarietà all’indirizzo della consigliera Paola Mita aggredita nel suo studio. Un silenzio imbarazzante che non mi ha certamente sorpreso, la ricordo, la signora Ruggeri, con un certo cordoglio anche per aver preso un granchio colossale e aver lanciato a casaccio un’accusa di omofobia rivolta al sottoscritto, solo per aver scherzato sui social all’indirizzo di un fraterno amico. Nell’occasione non si guadagnò il plauso della cittadinanza ma una simpatica vignetta satirica che la sbeffeggiava. L’autonomia di pensiero spesso purtroppo è solo una remota speranza.

La città è letteralmente tappezzata da manifesti elettorali e non è ancora stata stabilita, anche a causa della pandemia, la data del confronto elettorale.

Mellone invece di preoccuparsi della Pandemia ha già da tempo cominciato la sua campagna elettorale, quando ancora non si sa neppure quando sarà previsto il voto, ha monopolizzato tutte le plance della città e sta spendendo cifre enormi, di cui chiederemo conto, per pubblicizzare i volti di illustri sconosciuti che hanno deciso di candidarsi con lui. Auspichiamo che gli slanci di questi volenterosi non siano soltanto il frutto degli incarichi elargiti durante la sua amministrazione. Pensa di riprendersi la città ma non ha fatto i conti con i cittadini che, prima o poi, si risveglieranno dal torpore in cui una propaganda ossessiva li ha ridotti per replicare con un maggior protagonismo alla condivisione delle problematiche che assillano questa città. Il sindaco non è un monarca ma un dipendente al servizio della comunità. Anche se Mellone neanche lo immagina.

I problemi che annichiliscono Nardò ritiene siano stati risolti?

Intanto questa campagna elettorale ossessiva sta portando la città alla deriva. Il sindaco è impegnato solo ad andare di qua e di là e a farsi immortalare ovunque: aggrappato alla ringhiera del lungomare, seduto sulla seggiola di un giardinetto senza ombra di vegetazione, intento ad intestarsi di tutto comprese le iniziative dei privati. Alludo alla piscina o addirittura alle azioni di volontariato di persone che si rimboccano le maniche e che dovrebbero essere svolte in un dignitoso silenzio. Il sindaco dovrebbe concentrarsi ed intervenire per studiare, finalmente dopo 4 anni, i problemi annosi che ha lasciato irrisolti per cercare di trovare finalmente delle soluzioni. Quando penso alla discarica di Castellino mi rendo conto che è come sparare sulle croce rossa, è la caratterizzazione infinita di un bubbone senza precedenti che resterà senza bonifica e senza soluzioni. Ma io penso anche al Welfare senza protezioni e senza risorse, agli azzerati servizi sanitari, ai bambini che non nasceranno mai più a Nardò contrariamente alle balle raccontate ad arte dal sindaco di tutti quelli che la pensano come lui.

Mi perdoni ma la propaganda a getto continuo non rischia di avere un effetto convincente sull’elettorato?

A patto di non diventare nauseante come in questo caso. La gente non è stupida. La logica di questa amministrazione è evidente: quella di nascondere la polvere sotto al tappeto grazie al diversivo della pubblicità di qualsiasi sciocchezza. Intanto la condotta a mare resta una questione irrisolta, a Torre Inserraglio parte della costa continuerà ad essere interdetta alla balneazione, nelle marine continueranno a mancare le opere di urbanizzazione primaria, alludo ad acqua e fogna. Siamo nel 2021 e, per preservare l’ambiente ed il nostro mare, andrebbe valutata almeno, attraverso opportuni controlli, la tenuta stagna dei pozzi neri delle abitazioni altro che lungomare. Comprendo che investire sull’ambiente non abbia negli occhi di qualcuno lo stesso ritorno di immagine di un selfie in groppa al trattore.

Ritiene che questa amministrazione abbia lavorato bene sul piano della valorizzazione del territorio e delle infrastrutture?

Vorrei chiarire un concetto: asfaltare le strade è una misura di ordinaria amministrazione non certo un intervento innovativo. Porto Selvaggio grazie a questa amministrazione è uguale a 30 anni fa (Anche perché l’assessore è praticamente lo stesso ) a parte gli orrendi paletti di plastica che adesso hanno trasformato in pista di atterraggio la strada panoramica. Nella nostra Città mancano le infrastrutture, ma invece di investire nella realizzazione, giusto per fare un esempio, di un porto turistico, che avrebbe avuto un ritorno inimmaginabile anche rispetto ai flussi turistici si spendono i quattrini ipotizzando un approdo per gli idrovolanti. Una corbelleria da tre milioni di euro. La logica non è quella di intercettare i finanziamenti, costi quel che costi, ma quella di realizzare opere utili, attraverso un oculato impiego del denaro. La città intanto ha perso un’occasione d’oro: quella di essere amministrata in modo competente, e su questo devo dire che non si è mai notato un serio interesse da parte dell'amministrazione. Per questo motivo arrivano le risorse ma si spendono a casaccio. Piste ciclabili realizzate in malo modo e senza un piano condiviso che modifichi la viabilità, politiche abitative evanescenti. Sa quanti cittadini o giovani coppie avrebbero bisogno di un tetto sulla testa? Ogni giorno mi espongono quella che è un’esigenza di vita ed un loro sacrosanto diritto, sarebbe opportuno che l’amministrazione rispondesse a riguardo e facesse finalmente chiarezza. Riuscirà il signor sindaco a spiegare come mai non vi è ombra di abitazione libera, ed i diritti dei cittadini meno abbienti vengono calpestati quotidianamente nel silenzio delle Istituzioni?Ne dubito.

 

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