Nardò: ItaliaViva, "Le piste ciclabili realizzate in difformità rispetto alle linee guida dei decreti del Ministero dei Lavori Pubblici"

La rete dei percorsi ciclabili realizzata nel centro urbano di Nardò finanziata interamente con le risorse comunitarie dell’Azione 4.4 del P.O.R. Puglia FESR - FSE 2014/2020 e la pista ciclabile in corso di realizzazione lungo la strada provinciale S. Caterina – S. Maria al Bagno non rispondono a quanto stabilisce il decreto 557/99 del Ministero dei Lavori Pubblici.

Le procedure adottate dal Comune di Nardò per la loro realizzazione non rispettano le norme contenute nel decreto del Ministero dei Lavori Pubblici che regolamenta la materia. Il citato decreto stabilisce che le finalita' ed i criteri da considerare a livello generale di pianificazione e di progettazione di un itinerario ciclabile devono assicurare il raggiungimento degli obiettivi fondamentali di sicurezza e di sostenibilita' ambientale della mobilita'. In particolare devono:

  1. a) favorire e promuovere un elevato grado di mobilita' ciclistica e pedonale, alternativa all'uso dei veicoli a motore nelle aree urbane e nei collegamenti con il territorio che si ritiene possa raggiungersi con preminente riferimento alla mobilita' lavorativa, scolastica e turistica;
  2. b) puntare all'attrattivita', alla continuita' ed alla riconoscibilita' dell'itinerario ciclabile, privilegiando i percorsi piu' brevi, diretti e sicuri secondo i risultati di indagini sull'origine e la destinazione dell'utenza ciclistica;
  3. c) valutare la redditivita' dell'investimento con riferimento all'utenza reale e potenziale ed in relazione all'obiettivo di ridurre il rischio d'incidentalita' ed i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico;

  4. d) verificare l'oggettiva fattibilita' ed il reale utilizzo degli itinerari ciclabili da parte dell'utenza, secondo le diverse fasce d'eta' e le diverse esigenze, per le quali e' necessario siano verificate ed ottenute favorevoli condizioni anche plano-altimetriche dei percorsi.


Al fine di predisporre interventi coerenti con le finalita' ed i criteri stabiliti dalla norma il Comune avrebbe dovuto dotarsi dei seguenti strumenti di pianificazione e di progettazione:


  1. a) un piano della rete degli itinerari ciclabili, nel quale siano previsti gli interventi da realizzare, comprensivo dei dati sui flussi ciclistici, delle lunghezze dei tracciati, della stima economica di spesa e di una motivata scala di priorita' e di tempi di realizzazione. Il livello di indagini preliminari e di dettaglio degli elaborati di piano deve essere adeguato alla estensione della rete ciclabile ed alla complessita' del modello di organizzazione della circolazione delle altre componenti di traffico.

Inoltre essendo il Comune di Nardò tenuto alla predisposizione del Piano urbano del traffico (PUT), il piano della rete ciclabile, essendo un piano di settore, deve inserirlo in maniera organica, all'interno del PUT, secondo le indicazioni delle direttive ministeriali del 24 giugno 1995;


  1. b) i progetti degli itinerari ciclabili, previsti dal piano della rete degli itinerari ciclabili, devono prevedere anche, ove necessario, la riqualificazione dello spazio stradale circostante; in particolare, i progetti devono considerare e prevedere adeguate soluzioni per favorire la sicurezza della mobilita' ciclistica nei punti di maggior conflitto con i pedoni ed i veicoli a motore.

A tutto ciò va aggiunta una considerazione: sono stati realizzati dei percorsi ciclabili che rispondono poco alle esigenze dei cittadini di Nardò e molto agli interessi politici dell’amministrazione comunale.

Si sarebbe dovuto realizzare un percorso ciclabile in grado di privilegiare un qualificato itinerario turistico e precisamente quello che collega il centro urbano di Nardò al Parco di PortoSelvaggio puntando ad esaltare l’attrattività dei numerosi insediamenti rurali agroturistici ed il fascino delle ville storiche disseminati lungo le strade che attraversando le Cenate conducono verso il mare.

Rino Dell’Anna Coordinamento Italia Viva Nardò

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