Si scrive "Bird control" si legge, alla lettera, controllo dell'uccello. Si sa. Di questi tempi con la socialità e l'orizzonte a rischio anche per i piccioni la vita è grama. Ecco perchè il sindaco, notoriamente, almeno sul piano politico, un iper-attivo, ha avuto la magnifica idea di assoldare uno stormo di falconi per "combattere i piccioni dell’area urbana e, in particolare, del centro storico".
Si sa a Nardò il problema dei piccioni è il più rilevante almeno rispetto alla sostenibilità ambientale. La discarica di Castellino d'altronde, pur non essendo stata bonificata, giace nel dimenticatoio, così come le aree protette e la condotta a mare. Il torrente asso è un crocevia di problematiche irrisolte. Ma vuoi mettere? Dinanzi alla rilevanza del piccione ci pare davvero, a scanso di equivoci, poca cosa.
La solerte amministrazione assegnò, il dirigente al bilancio di allora ci pare fosse, ironia della sorte, Falco, alla Ecological Bird Stop, azienda con consolidata esperienza nel settore, il servizio di allontanamento dei piccioni molesti a mezzo falconeria. I rapaci - nelle intenzioni degli amministratori - avrebbero dovuto ricacciare dalle aree più sensibili i volatili che producono il pericoloso e infestante guano.
"La specie “Columba livia” - evidenziavano allarmati da Palazzo Personè - dei piccioni è una tra le più diffuse nell’habitat urbano e ha una straordinaria capacità riproduttiva. Ebbene si, i piccioni si accoppiano e si riproducono. Come se non bastesse "La presenza di vere e proprie colonie, moltiplica i problemi di igiene e di decoro legati al guano, che è veicolo di malattie, causa di corrosione delle superfici ed elemento di degrado. Peraltro, soprattutto l’area del centro storico, con la presenza di edifici di notevole altezza e di nicchie e cornicioni nelle strutture murarie, rappresenta l’ambiente ideale per la dimora dei piccioni".
Combattere i piccioni con i falchi disse il sindaco nell'occasione e con malcelato orgoglio "rappresenta una scelta vantaggiosa dal punto di vista economico, del tutto ecologica e incruenta per gli stessi piccioni, che non vengono predati, ma continuamente sottoposti allo stress della presenza dei rapaci e destinati quindi ad abbandonare il sito di nidificazione. A Zara (questo è il nome di uno dei falchi) e ad altri cinque esemplari di questi rapaci, il compito di liberare la città dai piccioni". Qualche cittadino obiettò "Ci auguriamo non tutti". Più di qualcuno evidenziò:"Sindaco ci lasci almeno qualche piccione!"
Il primo cittadino che, notoriamente, non si ferma dinanzi a nulla si fece nell'occasione immortalare petto in fuori anche dinanzi all'uccello predatore, un falchetto dall'apparenza innocua per la verità. Ma l'obiettivo ambientale era e resta di vitale importanza per Nardò. Non la bonifica della discarica di Castellino (Problema che ha stancato, per la verità), non l'inquinamento prodotto dalla mancanza di fogna nelle magnifiche marine, non la condotta a mare che inibisce la balneazione in un pregevole tratto di costa. Non il pestilenziale asso. Ma la presenza dei piccioni, per l'appunto è la madre di tutte le battaglie. Ebbene, il 24 febbraio scorso si può dire con certezza (O quasi) che la missione di controllo dell'uccello sia andata finalmente a buon fine. E di questi tempi, in piena era covid, e con i rapporti sociali azzerati, cosa c'è di più pericoloso di un uccello fuori controllo?
Bando alle ciance: il falconiere di Zara ha prodotto anche una "stima, valutata con sistema di censimento visivo della media dei colombi censiti in orari diversi, nell’arco di una settimana dell’avifauna presente presso il Comune di Nardò. Il metodo di censimento (Qualcuno si sarà occupato di controllare i piccioni n.d.r.) adottato è quello denominato dei “quadrati”, sulla cartografia dell’intera area comunale è stato tracciato un reticolo di quadrati e quindi si è proceduto alla conta ed al monitoraggio dei piccioni osservati con errore stimato, per questo tipo di censimento, intorno al 10%.
I censimenti dei piccioni (Mai ci si era spinti così in là in questa città) sono stati eseguiti con scrupolo: qualcuno per dirla con parole semplici ha monitorato i piccioni in un periodo che va dal 12.08.2020 al 30.01.2021. I censimenti del piccione avrebbero evidenziato: "una importante riduzione delle colonie dei colombi presenti sulle strutture, inibizione della nidificazione, miglioramento sostanziale del livello igienico pari al 69,7%".
Come si evince dall'atto di liquidazione firmato dal dirigente responsabile, D'Alessandro - perchè Falco nel frattempo pare sia volato via - per Zara missione compiuta. A Nardò adesso ci dovrebbero essere meno piccioni. La conferma arriva dagli spin doctor della comunicazione che lavorano instancabilmente a palazzo. A proposito il progetto di Bird control, o controllo dell'uccello, è costato alla comunità 12.200 euro. Un uccello a Nardò per spaventare il piccione ci costa circa 3 mila euro al mese, volendo fare i conti della serva. Certo svegliarsi il giorno dopo con un problema grosso come questo finalmente risolto, ti fa guardare al futuro con fiducia. L'ambiente alleggerito dalla presenza dei piccioni sarà adesso più salubre? E gli amanti appassionati dei piccioni adesso come la prenderanno? La questione di stringente attualità pare che continui ad appassionare migliaia di neritini ed il confronto, vibrante, appassionato e acceso resta sicuramente aperto...