“L’idroscalo a Santa Maria al Bagno è un’opera inutile e uno spreco di denaro pubblico inaccettabile. Un progetto imposto alla città, senza alcun confronto con i residenti e con chi ha mosso critiche consapevoli e competenti. Non lo dico per partito preso, ho letto le carte ed è davvero assurdo che si sprechi denaro su iniziative simili”.
Con una nota il candidato sindaco Carlo Falangone commenta la notizia del via libera all’idroscalo di Santa Maria al Bagno da parte del TAR di Lecce, che ha rigettato il ricorso contro i provvedimenti che autorizzano il progetto.
“Una parte della costa sarà vietata alla balneazione, andando così a privare i cittadini di un bene che è sempre stato e dovrebbe essere di tutti. Abbiamo già visto come in passato opere simili sono state fallimentari. Si intercettano fondi europei per fare inaugurazioni spettacolari e nulla più. La nostra città merita davvero questo pressappochismo? Non è così che si promuove il turismo e si valorizza il territorio. Serve un piano condiviso con cittadini e imprenditori, con una visione rivolta al futuro e non a esperienze fallimentari del passato”, continua Falangone.
“Nardò ha una storia straordinaria, una cultura da valorizzare, luoghi da promuovere e tutelare. Lo ripeto ancora una volta: selfie e inaugurazioni non portano nulla alla città. Se lo sviluppo non coinvolge la comunità, non è sviluppo. Per questo motivo serve tanta partecipazione e tanto dialogo con i cittadini e purtroppo in questi cinque anni la città ne è stata privata. Ci tengo a ringraziare tutti coloro che si sono spesi per salvaguardare il giardino della memoria e il paesaggio che verrà interessato dall’opera, come chi sui giornali continua a informare i cittadini su questo progetto inutile e senza visione. Sono convinto che tutti insieme potremo finalmente voltare pagina”, conclude.
Sulla questione si è espresso il Tar Lecce, sezione prima (Presidente Ettore Manca, relatore Silvio Giancaspro), che accogliendo le tesi dell’Avv. Gaballo, che difende il comune,ha pubblicato la sentenza che rigetta il ricorso del sig. Bruno Congedo, ritenendolo infondato.
Secondo il TAR, “l’amministrazione ha esercitato i propri poteri discrezionali senza omettere di valutare e comparare tutti gli interessi coinvolti dalla scelta localizzativa e in particolare l’interesse alla conservazione del valore simbolico del giardino della memoria”.
E’ stato così scongiurato il rischio di perdita del finanziamento comunitario da parte del Comune di Nardò che ora potrà realizzare il progetto degli idrovolanti, un progetto su cui diversi esponenti politici hanno espresso perplessità, e su cui vi è anche un ricorso al Capo dello Stato.