C’è stato un momento, oltre un anno fa, in cui ho creduto che i partiti e movimenti civici, avversi all’attuale Amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Mellone, stavano per iniziare tutti insieme un nuovo percorso con una formazione politico-amministrativa innovativa e propulsiva al fine di dare a Nardò un governo prima di tutto attento ai rapporti democratici, così offesi dall’attuale maggioranza.
Durante questo percorso si era cominciato a proporre candidati sindaci, ma dopo le prime battute, il fronte si è spaccato e ha fatto saltare il tavolo di lavoro.
La componente civica, “Officina Cittadina”, di cui mi onoro di far parte, propose l’avv. Giuseppe Cozza, fondatore e principale animatore di questo movimento, che da tempo affrontava problematiche di una certa valenza politico-amministrativa e culturale per una crescita effettiva di Nardò, facendo anche emergere il malgoverno e la deriva democratica dell’attuale governo cittadino.
Questa candidatura aveva tutti i presupposti per confrontarsi, ad armi pari, con il sindaco Mellone e per garantire una gestione diversa ed efficace.
Anzi sono fermamente convinto che la sua elezione come consigliere comunale non potrà che sfociare per il bene di Nardò e per un confronto politico di alto livello, in un ruolo di primo piano, essendo una persona di grandi capacità.
Per questo il mio impegno, insieme a quello di tanti amici, sarà teso per la buona riuscita dell’impresa.
Purtroppo ritengo che la svolta amministrativa sarà difficile, diversamente di quanto si sarebbe verificato se fossimo stati tutti uniti in un’organica alleanza.
I personalismi hanno avuto il sopravvento, mentre Nardò ha bisogno di una politica diversa, basata prima di tutto sulla competenza, sul rispetto umano e sulla capacità di assumersi proprie responsabilità nella chiarezza e nella coerenza, elementi che fanno parte della mia formazione politica.
Questi elementi sono venuti meno anche nell’ambito del centro-destra, nel momento in cui Fratelli d’Italia, di cui sono neo-tesserato, si è consegnato a Mellone e, nonostante ciò, la dirigenza provinciale, rappresentata da Saverio Congedo, con uno strano comunicato stampa, tiene a precisare che si tratta di iniziativa territoriale e individuale, senza alcun riconoscimento ufficiale, trascurando che proprio il sindaco Mellone, durante la campagna elettorale per le regionali, ha svolto una pungente critica e ha lanciato, anzi, invettive contro il leader Raffaele Fitto, ritenuto, tra l’altro, responsabile della chiusura dell’ospedale. Ma esiste o non esiste un partito oppure ognuno in campo locale può fare quello che vuole,magari ponendosi a servizio dei detrattori dei rappresentanti più significativi del nostro partito? E perché non interviene il consigliere regionale? Un tempo certi comportamenti non venivano per niente tollerati.
Anche sul fronte del centro sinistra non vi è chiarezza, perché, a quanto sembra, a tirare le fila c’è il presidente Emiliano, che apertamente appoggia Mellone, di destra e di destra estrema, e, come si dice, ha anche favorito la candidatura di Falangone, di centro-sinistra con i 5 Stelle. Del Pd non si sa ancora niente e siamo ormai alla vigilia e della Stefania Ronzino non si conoscono le potenzialità.
Questa è la realtà, che non condivido, e ancor più mi impegna a sostenere l’amico Giuseppe Cozza, che potrà rompere, anche da consigliere, questo blocco confusionario e per niente innovativo, qualunque potrà essere il risultato elettorale.
Giuseppe Romeo