Stefania Ronzino:"Il Paese annega sotto la pioggia, la manutenzione dell'esistente non è una preoccupazione del Sindaco"

Dopo 5 anni di slogan, comunicati, foto e manifesti per osannare i milioni di euro "caduti a pioggia" sulla città per asfalto, cemento, ciclabili, rotatorie, basta che la pioggia cada davvero per vedere COME sono stati fatti questi lavori. Un Comune ben amministrato lo si vede quando c'è da fronteggiare un'EMERGENZA. E a Nardò ogni pioggia diventa un'emergenza. La fogna bianca non regge un acquazzone e il Comune non si preoccupa della manutenzione e della pulizia della rete pluviale né del monitoraggio dei punti critici del centro abitato, nonostante le allerte. Le piste ciclabili scompaiono nascondendo i cordoli che diventano pericolosissimi, il lungomare appena rifatto si trasforma in palude.
 
Dalle parti dei Santi Medici, l'unico a non aver avuto problemi è il toro in ferro con i suoi testicoli in bella mostra. Nella Nardò che ci immaginiamo, le opere civili pubbliche primarie torneranno a essere fondamentali: sono quelle che costano tanto e si vedono poco perché non sono fotogeniche, non si prestano agli slogan, ma sono utili e fondamentali per la città.
 
La filosofia adottata da Mellone è stata solo per le opere che si vedono, lì i soldi sono caduti a pioggia. Nemmeno la manutenzione dell’esistente è stata una sua preoccupazione, altrimenti come avrebbe potuto offendere costantemente le amministrazioni precedenti e alimentare l'odio fazioso tra cittadini?
Abbiamo un PAESE che ANNEGA nell'acqua piovana eppure Mellone, in questi 5 anni, non si è preso il disturbo di predisporre un piano di interventi sulla rete di smaltimento delle acque piovane né di partecipare al bando regionale finanziato con fondi europei e rivolto ai Comuni per l'aggiornamento del piano di protezione civile per il rischio idrogeologico e per l'acquisto di attrezzature e strumentazione.
DAL 4 OTTOBRE IN POI AVREMO COME PRIORITÀ LA QUALITÀ DELLA VITA DEI CITTADINI, NON PIÙ QUELLA DEL SINDACO.
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