Giancarlo Marinaci racconta in questo video la sua idea di politica di cura e attenzione nei confronti della città e del Bene Comune. "Sai che cosa penso? Penso che Amo la mia terra e faccio un lavoro che mi consente di tutelare i diritti dei cittadini ed ho pensato che la politica potesse solo rappresentare uno strumento in più per fare tutto questo".
"Non mi piace quando chi può cambiare le cose nasconde i problemi come la polvere sotto al tappeto. Non mi piace chi adopera una violenza verbale senza precedenti".
"Alcune opere pubbliche sono evidenti perché portano consenso altre meno evidenti ma essenziali, indispensabili come la fogna e l’acqua che mancano da decenni nelle marine che si fregiano della bandiera blu".
"Sogno una città che non venga affossata dalla pioggia, perché c’è una rete di protezione civile locale pronta ad intervenire, c’è soprattutto chi ha davvero pensato alle esigenze della comunità lavorando alla messa in sicurezza di un territorio fragile".
Mi fa rabbia vedere che la città più grande e popolosa della provincia subito dopo Lecce non abbia neppure un pronto soccorso, aveva promesso la riapertura dell’ospedale, poi la creazione di un centro oncologico all’avanguardia, poi ancora un centro di ricerca. Aveva detto che i bambini sarebbero di nuovo nati a Nardò in quel che resta dell’ex gerontocomio. Che ha poi regalato.
Niente di tutto questo. La realtà, lo sappiamo, è ben diversa.
La discarica di castellino è sempre lì, una bomba ad orologeria che ha ferito a morte il nostro territorio e che attende sempre di essere bonificata.
Il parco di Porto Selvaggio non è solo un polmone verde, ma se ben gestito anche un fattore di promozione dello sviluppo locale. Invece ecco lo scempio dei paletti di plastica sulla strada panoramica ed un parco che non produce alcuna ricchezza, e perfino i costi dei rifiuti ricadono sulla comunità.
Il borgo antico era il salotto buono della città, oggi è diventato solo un’osteria a cielo aperto. Nel museo della memoria si tiene il mercato, del gemellaggio con Atlit non è rimasta neppure la memoria.
Sogno una Nardò in cui esistano i servizi sanitari e siano reali ed efficienti e chi sta male venga prontamente soccorso. Perché a volte pochi secondi valgono una vita intera.
Noi vorremmo una Nardò in cui tutti i cittadini siano per davvero sullo stesso piano, e non contino solo gli amici degli amici. La ricchezza è la nostra costa, la pesca, il turismo, il colore unico del nostro mare, il tesoro inestimabile del nostro territorio.
Noi sogniamo una città rigenerata, inclusiva, sostenibile, giusta e soprattutto capace di Futuro.