Mellone è un "Caterpillar", fa spallucce dinanzi alle polemiche roventi e fa approvare la convalida della nomina alla guida del collegio dei revisori e la contestata modifica allo statuto.
C’era grande attesa per il consiglio comunale concernente, tra i diversi punti all’ordine del giorno, la delibera di convalida della nomina riguardante il presidente del collegio dei revisori. La questione dell'ineleggibilità del presidente del collegio è un “pasticciaccio” che passa col voto favorevole di tutta la maggioranza ad esclusione della consigliera D’Ambrogio, assente.
La risicata minoranza, tre consiglieri su quattro, (Daniele Piccione, Lorenzo Siciliano e Carlo Falangone) vota coscienziosamente contro. Assente nelle fila dell'opposizione il solo consigliere Frasca. La maggioranza Mellone procede dunque spedita convalidando la nomina del commercialista candidato nelle liste a sostegno del sindaco. Ragioni di opportunità politica avrebbero dovuto far fare al consiglio un passo indietro; il Regolamento comunale vieta esplicitamente che a a questa carica possa accedere chi è stato candidato nelle elezioni comunali precedenti all'insediamento del consiglio comunale che precede a tale nomina. Si tratta di una violazione clamorosa della norma. Una prova muscolare ed una chiara esibizione della tendenza a calpestare ogni regola della convivenza civile.
Colpisce inoltre in seno alla maggioranza l’assenza del pur minimo contraddittorio. Nessun dibattito. Nessuna dialettica.Tutti perfettamente e "Piattamente" allineati. Eppure le perplessità dell’opposizione sono legittime, considerando la necessità che alla guida di quell’importante organo di controllo vi sia un esponente assolutamente super partes, anche per evitare che controllore e controllato coincidano, seppure per interposta persona. Ma non solo. Il comune approva la modifica allo statuto. Grazie alla deliberazione del consiglio con il voto favorevole (E si va ben oltre i necessari due terzi dei consiglieri assegnati). Lo statuto adesso verrà pubblicato nel bollettino ufficiale della regione e nell'albo telematico dell'ente per trenta giorni consecutivi. Lo statuto, e qui sta il bello, entra in vigore "Solo" il trentesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nell'albo telematico del comune. Questo significa che il voto di convalida della nomina arriva mentre è in vigore la vecchia norma che vieta espressamente la nomina di chi si è candidato. Insomma "Il pasticciaccio" resta.
A proposito. Dovrebbe fa riflettere un dato. E’ singolare che da Nardò sia pervenuta un’unica domanda, a fronte delle 11 presentate complessivamente, da chi ambiva a ricoprire il cospicuo incarico. Come mai gli stimati professionisti locali non hanno presentato domanda, anzi se ne sono tenuti rigorosamente alla larga? Eppure non si tratta certamente di un incarico poco redditizio sul piano economico. E' davvero un bel mistero.