Michele Emiliano si crede un fine stratega politico e si autoattribuisce l'invenzione di un civismo quale futuro perno della politica amministrativa pugliese. Con questa scusa solletica la vanità umana e sfrutta cinicamente la meschina tendenza di schierarsi al servizio del potere di tanti.
Parla di civismo, che potrebbe avere una legittima aspirazione ad una equilibrata gestione amministrativa” ma pratica una sottile forma di corruzione mentale seducendo i “civici” con posti, prebende e clientelismo.
Come altrimenti definire la presidenza dell'Acquedotto pugliese data (e presa) a Simone Di Cagno Abbrescia, già sindaco di Bari per il centrodestra, La gestione dell'Agenzia regionale del lavoro offerta, e subito arraffata, a Massimo Cassano, (già parlamentare del centro destra poi seguace di Alfano,e giri di valzer vari). Per finire con l'assessorato alla sanità affidato a Rocco Palese, personaggio di primissimo piano del centrodestra pugliese, fedelissimo di Fitto e già candidato dallo stesso centrodestra alla presidenza della giunta regionale pugliese.
Palese fu protagonista della sottoscrizione di titoli-spazzatura della Merril-Lynch quando era assessore al Bilancio della Giunta Fitto. Episodio che costo carissimo alla regione Puglia e dove il nostro neo-assessore di Emiliano ebbe a dichiarare candidamente:
«Non so che cosa fa Merril Lynch, sicuramente so che alla fine della scadenza deve restituire 870 milioni (...) Non sapevo che i soldi erano in Lussemburgo». Sulla lingua chiarisce: «Sì, l' inglese non lo so, ma anche a leggere in italiano, non è che capisco l' operazione finanziaria...>>.
Mentre un commento esterno così descriveva l'operato di Palese:
“Non ha capito cosa ha firmato, non conosce la lingua inglese. Non ha mai fatto studi giuridici né di economia (fa il medico), non conosce il diritto inglese che verrà applicato al contratto, non sa dove andranno a finire le rate da 22 milioni di euro che la Regione Puglia paga a Merryl Lynch ogni sei mesi, non sa cosa è un sinking fund, non sa che i soldi sono versati all’estero, non sa che la Regione copre un rischio di default». Le parole non sono quelle del peggiore avversario politico, ma quelle del giudice Anna Polemio.
Era il 2004
Questo è il “grande esperto” della gestione pubblica che dovrebbe mettere in ordine la sanità pugliese secondo Michele Emiliano.
Ma la disinvoltura con cui accetta l'incarico assessorile dalla parte avversa, almeno a parole, è anche peggiore della cantonata presa con la truffa della banca d'affari londinese.
Ed Emiliano, aldilà della “competenza” di Palese, persiste nel dragare, con varie lusinghe, esponenti del fronte opposto senza un minimo di omogeneità di obiettivi ma puntando ad un minestrone, ad un fritto misto politico che lo scomparso Marco Pannella definì “inciucio”. Ma, all'epoca di Pannella, l'inciucio si manifestava nel segreto delle urne di Camera e Senato con convergenza nell'approvazione di provvedimenti di parti che pubblicamente si avversavano anche ferocemente.
Oggi si svolgono pubblicamente con sfrontata spregiudicatezza facendo leva anche sulla fame di potere che oscenamente ostentano tanti esponenti del centro destra pugliese. Addirittura il capogruppo regionale di Forza Italia è transitato, appena una settimana addietro, nel “Civismo” di Emiliano. Con tanti saluti a quei polli di elettori che lo avevano votato proprio in opposizione ad Emiliano.
Qualcuno, anche lo stesso Emiliano, parla di laboratorio politico pugliese ma in realtà si tratta di inequivocabili segnali di un decadimento etico che supera di gran lunga il trasformismo di Depretis della fine dell'Ottocento.
Allora si barattavano i voti con qualche concessione di commendatorati e cavalierati, con qualche assegnazione di privative come ad esempio quella dei sali e tabacchi, con l'assegnazione di sportelli del banco-lotto.
Oggi si elargiscono posti di sottogoverno regionale, presidenze posti in consiglio di amministrazione, si erogano finanziamenti a certi enti invece che ad altri.
Ma sempre e soltanto di sottobosco di scambi si tratta. Di volgarissima decadenza e di disinvolto mercato delle vacche cui si sono acconciati tanti arrampicatori politici di periferia. Il clima è da basso impero
Werther Messapo