Il Comune di Lecce ha pubblicato un avviso pubblico rivolto alle strutture ricettive per manifestazione di disponibilità all’accoglienza della popolazione sfollata a seguito della crisi internazionale in Ucraina. Alle strutture si ricorrerà nel momento in cui non sarà possibile l’accoglienza tramite le misure ordinarie del CAS (Centro di Accoglienza Straordinario) o del SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), messe a disposizione dalle Prefetture.
Possono manifestare la propria disponibilità le strutture ricettive in condizioni di garantire ospitalità con trattamento di pensione completa, oltre agli ordinari servizi di pulizia ed igiene, la fornitura di menù e indicazioni dei servizi erogati in lingua ucraina e il monitoraggio giornaliero delle presenze, secondo quanto stabilito dall'Accordo Quadro stipulato lo scorso 24 marzo tra la Protezione Civile della Regione Puglia e le Associazioni di categoria degli albergatori (Confcommercio Federalberghi Puglia, Confesercenti Assohotel Puglia, Confindustria Puglia Turismo). L’Accordo, allegato all’avviso pubblico, reca l’impegno delle strutture ricettive interessate presenti sul territorio regionale ad accordare condizioni uniformi di ospitalità e una tariffa congrua e calmierata che tenga conto del contesto emergenziale.
L’adesione alla manifestazione di interesse non limita i gestori delle Strutture ricettive ospitanti nell’esercizio dell’attività d'impresa.
Sul sito istituzionale del Comune di Lecce, a questo link, tutte le informazioni utili, gli avvisi e l’allegato: https://bit.ly/3L8VkmW
“La crisi ucraina ha generato un movimento di profughi senza precedenti nei tempi recenti in Europa – dichiara l’assessora al Welfare Silvia Miglietta – per il momento i paesi più interessati dall’arrivo dei profughi sono quelli direttamente confinanti con l’Ucraina e, per quanto riguarda l’Italia, le regioni settentrionali, più vicine alla frontiera. Ciò non ci esime, come città, dall’organizzare servizi di accoglienza adeguati da attivare a fronte di un eventuale aumento dei flussi o dell’attivazione di misure di redistribuzione equa degli arrivi sul territorio italiano. Il Comune di Lecce, insieme alla Prefettura e alla Protezione Civile, intende farsi trovare pronto. Al momento, grazie alla generosità dei cittadini leccesi che hanno messo a disposizione le proprie abitazioni, siamo riusciti a garantire ospitalità a cinquanta persone provenienti dall’Ucraina, che sono costantemente in contatto con il settore Welfare del Comune. Tra loro ci sono otto bambini che hanno già ricominciato a frequentare la scuola primaria a Lecce. Grazie alla delegazione leccese del Coni, inoltre, sarà offerta loro la possibilità di frequentare corsi di atletica presso il Campo Montefusco. Altri profughi hanno segnalato autonomamente alle autorità di polizia e alla Asl la propria presenza e vivono a Lecce grazie al sostegno delle associazioni del Terzo settore o a propri contatti già presenti in città”.