In un comunicato diffuso sulla sua pagina social il primo cittadino comunica urbi et orbi la sua decisione di rinunciare alla candidatura al Parlamento. “Sono stati giorni difficili – scrive Mellone - duri, travagliati. Ho ricevuto l’offerta di essere candidato alla Camera dei Deputati per il centro destra.
Un’offerta che non può lasciare indifferenti”. Tenuto conto degli spazi risicati, la candidatura di Mellone, scartando FDL e Forza Italia, sarebbe potuta essere appannaggio esclusivo della Lega. Un contesto che già qualche tempo fa partorì (Per rinunciarvi poco dopo) la candidatura della Sodero, una delle fedelissime del sindaco di estrema destra.
“A 38 anni – prosegue - è la dimostrazione migliore di quanto bene sia stato fatto in questi anni per Nardò e il Salento. Una incredibile dimostrazione di fiducia in un momento in cui, peraltro, il centro destra viene dato in vantaggio in tutti i collegi. Insomma, un’elezione quasi certa. Ma alla mia Nardò e al mio Salento non voglio e non posso rinunciare”. In realtà di certo non vi è assolutamente nulla, i posti “Migliori” sono risicati anche in virtù del consistente taglio del numero dei parlamentari. Sono appena seicento in tutta Italia i posti disponibili. Appena 400 alla camera, a Mellone è stata proposta una posizione che non dà alcuna certezza rispetto agli esiti elettorali. Ecco perché la decisione di non accettare e di puntare con maggiori possibilità alle prossime regionali, dove potrà contare sull’ombrellone di Michele Emiliano, uno dei suoi pochi estimatori.
Il sindaco spiega di avere un debito di riconoscenza enorme con la comunità che gli ha tributato un consenso pari al 74.08% e di non abbandonare la città: “C’è – conclude - ancora tanto da fare”. In questo caso come dargli torto? Al netto delle rotatorie e delle strade asfaltate (ordinaria amministrazione) i problemi sono diversi, nella zona industriale manca ancora acqua, fogna e banda larga. In realtà non funziona neppure l’adsl. Il lungomare più bello del mondo è stato realizzato senza spendere neppure un centesimo per il verde, in compenso con un mutuo monstre (Circa tre milioni di euro) che ha ingessato ulteriormente il bilancio comunale. Si aggiunge alla tassa riguardante la monnezza che incide per oltre 8 milioni di euro, solo queste due voci, valgono oltre un terzo del bilancio del comune. Se il piano coste e lo sviluppo del comparto è da attribuirsi a Risi, Mellone cosa avrebbe apportato di suo alla crescita economica della città?
Altro fattore che stupisce l’offerta di candidarlo che arriva dalla Lega, nonostante la sua ben nota vicinanza al PD. Eppure per usare le parole di Amati le "liste Pd Puglia" sono composte dai raccomandati (uomini) di Emiliano. Dopo aver piazzato il suo capo di gabinetto, accontentare anche Mellone per Emiliano sarebbe stato davvero troppo. Diciamo la verità: candidare Mellone nel PD è davvero impresa impossibile nonostante, per dirla come Amati, "le liste del Pd Puglia siano state generalmente composte sulla base di raccomandazioni e ossequi ai capetti di turno". Il sindaco non aveva in mano nessuna elezione certa, ecco perché ha rinviato il grande salto e le sue speranze di campare di politica alle prossime elezioni regionali. Ma il tempo è tiranno.