Al contrario di quello che scrive qualche osservatore non c'è nessuna sorpresa nelle mosse di Pippi Mellone in questa campagna elettorale politica.
Tutto era premeditato in un accurato piano strategico; insieme a due o tre altre mosse alternative a quello che sta mettendo in atto.
Perchè nel cinismo e nel disprezzo che lo contraddistingue l'Asfaltatore è metodico: periodicamente studia piani per pianificare la sua personale ascesa nelle istituzioni indipendentemente dalla collocazione partitica.
In anni lontani qualcuno gli citò il principio di Enrico Mattei il petroliere rispetto ai partiti: il fondatore dell'Eni ebbe più volte a dire che per lui i partiti erano come un taxi, li usava per fare il percorso che gli interessava e una volta arrivato li pagava e basta. Mellone rimase affascinato dal concetto dei partiti da usare come puro mezzo per raggiungere i propri scopi. Però escogitò una variante sostanziale; pensò di farsi pagare dai partiti col raggiungimento di posizioni istituzionali che lo rendessero per tutta la vita percettore di indennità che gli togliessero la faticosa incombenza del lavorare per vivere.
Per cui nessuna meraviglia nel suo riabbracciare idee di centrodestra dopo essersi dichiarato, per anni, equidistante mentre fiancheggiava, come ascaro di complemento, il centrosinistra di Emiliano. Col quale, accortamente per i suoi interessi, non rompe apertamente ma finge di prendere le distante con alcune contorte esternazioni da esperto praticante del Cerchiobottismo.
Mantiene in pratica il piede in due staffe.
E' stata tutta una sceneggiata la sofferta, ottima recitazione, dichiarazione di aver rinunciato ad una candidatura quasi certa di elezione al Parlamento.
Per due ordini di motivi:
A) non aveva ottemperato alle prescrizioni di legge sulle dimissioni di legge che sono precisissime, nonostante le chiacchiere che spaccia ai suoi sostenitori; B) nessuno avrebbe candidato lui nel centrodestra pugliese dove impera Fitto che ha una memoria di elefante e che ricorda perfettamente la marea di improperi che Mellone e suoi supporter hanno rovesciato per anni sull'uomo di Maglie, in ultimo durante le ultime elezioni regionali. E se Fitto dimenticasse ci sono tantissimi che si incaricano giornalmente di ravvivargli la memoria.
Così l'Asfaltatore, insieme alla sua eminenza grigia comunicativa, vira verso la costruzione di una candidatura alle prossime regionali nelle file della Lega fidando sullo squallore del personale di quella organizzazione che al Sud conta su elementi raccogliticci di bassa levatura. Ma c'è il problema che la Lega viene data in Meridione quasi a rischio estinzione. Allora il nostro furbastro, e la sua eminenza grigia, dovranno spremere parecchio le loro idee per trovare un ruolo che ad entrambe consenta di vivere di rendita pubblica anche dopo aver cessato il ruolo comunale.
Il nuovo piano potrebbe essere la ricerca di qualche listarella, ovunque collocata, che riuscisse a strappare un quoziente che consentisse a Mellone di sedere in consiglio regionale tipo quanto accaduto a Pagliaro. Perchè questo è il suo unico vero obiettivo: continuare a vivere di indennità da carica politica.
Werther Messapo