Viene a galla l'assessore Lupo per fare al colto pubblico e all'inclita platea una lezioncina di risparmio ed efficienza energetica. Racconta di una riduzione degli sprechi per l'illuminazione pubblica con impianti di maggiore efficienza (e vorremmo sapere se il piano di efficienza ereditato dall'assessore Renna della giunta Risi è mai stato completato).
Ciancia di efficientamento energetico degli edifici citando alcune scuole in cui sono stati effettuati lavori o si sono appena inìziati. Ci spiega di essere alla ricerca di fondi per fronteggiare gli aumenti vertiginosi di questi ultimi mesi. Parla di qualche impianto fotovoltaico accedendo alle risorse di uno dei tanti decreti Aiuti emanati dal governo nazionale. Non fornisce, come suo costume pluriennale, dati precisi sui costi affrontati nel corso del suo lungo periodo, oltre sei anni ormai, di gestore delle finanze del Municipio; meno che mai raffronta i costi, anno per anno, per pubblica illuminazione, per raffrescamento e riscaldamento di tutti gli edifici comunali, per l'illuminazione interna di uffici e scuole di competenza comunale.
Insomma dichiarazioni vuote, generiche, superficiali senza analitica esposizione dele tabelle di spese, di rapporto costi benefici, senza individuazione dettagliata delle linee di miglioramento della spesa e della razionalizzazione dei consumi. Solo 4 conti spelacchiati tipo scuola elementare di 4 anni addietro quelli del tipo “la mamma compra dal salumiere...” che... neanche il contabile di un circolo ricreativo.
Come sempre chiacchiere, solo chiacchiere senza numeri a supporto che possano essere analizzati anche dai cittadini interessati a sapere come vengono spesi i propri soldi.
Come sempre le giunte Mellone e il gestore finanziario economico Lupo sono in ritardo clamoroso e hanno una visione gestionale che guarda al passato e magari anche al trapassato; occupandosi di interventi terra, terra da “fabbricatori ti caggiole” come si dice a Nardò. Non sono riusciti a installare in questi anni un solo impianto fotovoltaico sui tetti di edifici comunali tranne quello, completato da qualche giorno, in via Manieri. Sull'edificio di via Marzano, ex prefabbricato, nuovissimo nulla. Nulla previsto a piazza Umberto, lì la priorità è l'asfalto della piazza, niente a via Bologna (ex secondo nuleo), niene in via Oronzo Quarta, niente in via Torino, niente in nessun altro edificio.
Nulla negli ampi spazi intorno al Palazzo Borsellino – Falcone dove, ad esempio, nel sistemare il piazzale per i parcheggi si sarebbero potute costruire tettoie fotovoltaiche.
Sono peraltro in forte deficit di percezione delle possibilità avanzate di produzioni energetiche, non le conoscono e se le conoscono non le capiscono. Come ad esempio la possibilità di installare pompe di calore geotermiche nello spazio sterrato retrostante sempre il palazzo Borsellino-Falcone; scendendo a qualche decina di metri nel sottosuolo si possono installare dispositivi che possono avere una potenza fino a 200 kw ciascuno.
Cedendo l'eventuale surplus di energia elettrica ai gestori delle reti si potrebbe compensare i costi di altri edifici dove non si possono installare le rinnovabili. Ma non ci arrivano proprio con i loro limitati bagagli culturali volti al passato a modelli e metodi vecchi e ampiamente superati; altro che “smart” di cui si riempiono la bocca a sproposito giusto per gli sproloqui che scopiazzano dai social con l'alacre (sic!) lavoro del portavoce. Per loro l'innovazione non esiste proprio!
Per sei anni sono stati con le mani in mano quando avrebbero potuto accedere all'istituto del Conto Termico che viene rifinanziato da una dozzina di anni e che ha una linea di finanziamento riservato agli enti pubblici. Ma a loro non interessava, a loro interessa solo asfalto e cemento altro non intendono. Per cui l'esimio Lupo avrebbe potuto risparmiare il fiato sprecato nel comunicato del nulla e avrebbe potuto spendere qualche energia per dare ai cittadini un quadro dettagliatissimo del suo operato con le finanze della Città. Opera faticosissima ma se si impegna potrebbe esserne anche capace.
Werther Messapo