Lecce, in un'area confiscata alla criminalità nasce la Cittadella della Giustizia

È stato firmato questa mattina alla presenza del ministro della Giustizia Andrea Orlando il Protocollo d'intesa per le attività da avviare e sviluppare ai fini della realizzazione del nuovo Polo della Giustizia di Lecce e la regolamentazione dei relativi impegni assunti dai sottoscrittori, diretti a qualificare, incentivare e accelerare il percorso di attuazione dell'intervento.

 

Il Polo della Giustizia servirà a “razionalizzare e contenere la spesa pubblica, con specifico riferimento a quella per i canoni di locazione riguardanti gli immobili adibiti ad uffici giudiziari, a migliorare l'organizzazione giudiziaria e, in particolare, le condizioni di lavoro degli utenti tutti del settore e, più in generale, a favorire il migliore svolgimento delle funzioni amministrative relative alla giurisdizione civile e penale; a garantire inoltre la sicurezza e la legalità, oltre che a sostenere lo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale del territorio interessato, nonché la sua sostenibilità ambientale”.

Firmatari del protocollo sono il Ministero della Giustizia, Agenzia del Demanio, Agenzia per l'amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, Comune di Lecce, Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, Presidente della Corte d'Appello di Lecce e Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Lecce.

Di seguito la dichiarazione del sindaco di Lecce Carlo Salvemini“Oggi compiamo il primo passo di un percorso che aprirà una fase nuova per la città: si è individuata un'area dal forte valore simbolico perché confiscata alla criminalità organizzata, sulla quale, come ha ribadito il Procuratore Generale Maruccia, dobbiamo realizzare un edificio che oltre che essere funzionale deve essere bello, anche perché l'intervento sarà realizzato in un contesto paesaggistico di campagna. Questo ci impone una sfida al rialzo sul fronte della qualità della progettazione, sulla sostenibilità ambientale. Perché la bellezza è un beneficio per tutti, e rappresenta essa stessa una sfida al crimine organizzato”.

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