Nardò: svelati i costi del principesco Staff del sindaco Mellone, sul groppone della comunità il Gabinetto più costoso di tutti i tempi

Nardò - Uno Staff ridondante in relazione alle dimensione dell’ente pubblico amministrato. Un comune di appena 31 mila abitanti. E costoso, molto costoso.

La grancassa della propaganda ha sempre puntato sul piano della comunicazione ad ammorbidire il piglio e il carattere bellicoso del primo cittadino, lo slogan abusato di “Sindaco di tutti” la dice lunga sulla necessità di far passare un messaggio di un esponente politico che in realtà è sostenuto esclusivamente da un’unica parte politica, quella che gli crede e ha deciso di sostenerlo, costi quel che costi. Nella prima campagna elettorale circolava un video in cui il leader in pectore della destra veniva descritto come un bimbo buono che, come personaggio da fiaba, coltivava un sogno: quello di diventare sindaco.

Mellone ha sempre puntato a distinguersi rispetto ai suoi predecessori (Il dott. Antonio Vaglio e l'avvocato Marcello Risi) definendosi una sorta di Leader falce e martello in salsa casapound dalla parte dei derelitti, ma ovviamente è un gap privo di concretezza e alquanto farlocco. Il suo presentarsi accuratamente in una forma trasandata, un operaio jeans e maglietta, è solo un pauperismo di maniera come il malcelato populismo. Che gli fa appoggiare ieri il PD, oggi la Lega e domani non si sa ancora chi.

I costi salatissimi del suo principesco staff ne sono la conferma, oltre un milione di euro costerà alla fine della doppia legislatura e della fiducia accordatagli dai suoi fans. Si comincia dal portavoce, uno dei fedelissimi del “sultano”, Agostino Indennitate. Assunto con Cat. “C”, categoria economica C1, ha un costo annuo pari a 31.730,81 euro. E’ quello che pompa la propaganda soprattutto sul web. L’espressione “Il sindaco di tutti” e il “Lungomare più bello del mondo” sono un esempio di velleitarismo e di propaganda in stile ventennio che lo spin doctor del Mellone conia appositamente per luI.

L’addetto stampa è Danilo Siciliano che ha invece un costo annuo di poco superiore: fanno 34.460,75 euro. La categoria in questo caso è la “D”, la D1 la categoria economica. La più giovane in Staff è invece Nicoletta Natalizio,Esperta in scienze ambientali” figlia di Mino famoso assessore all’ambiente noto per essere stato al governo della città sia con la sinistra, sia con la destra Melloniana. La figlia di Natalizio incassa una cifra di tutto rispetto 34.460,75 euro. La categoria della giovanissima Capo di Gabinetto di Mellone è la “D”, la categoria economica la “D 1”. Davvero niente male, un incarico di lusso, una sorta di funzionario con un appannaggio così lauto che i suoi coetanei, non ha nemmeno 30 anni, si sognano.

Sul sito ufficiale del comune si legge che “L'Ufficio di Gabinetto costituisce una struttura dirigenziale specifica di diretto supporto al Sindaco per le funzioni ed i compiti attribuiti allo stesso dalla legge, dallo statuto e dai regolamenti”. Quali sarebbero i gravosi compiti? “A tale ufficio compete la cura dei provvedimenti riservati al Sindaco e la sovrintendenza di determinate e specifiche pratiche amministrative”. Quali siano non è dato saperlo. Dal sito non si evincono neppure i curricula dei componenti di tali uffici.

Il supporto all’Ufficio di Gabinetto più costoso di ogni tempo è offerto, ovviamente non certo in forma gratuita, dall’ex consigliere comunale Marcello Greco, la passione per la bicicletta e per la destra melloniana un tutt’uno, senza riserve. E’ quello che costa meno, appena 15.865,49. Quasi a prezzo di saldo. Complessivamente lo staff del sultano di Nardò costa alla comunità attanagliata dalle tasse comunali, ai massimi consentiti, la bellezza di 116.517,8 euro annui. In due legislature fanno 1 milione 165.178 euro tondi. Davvero niente male per una cittadina di appena 31 mila abitanti.

In tempi di vacche magre e di strombazzata spending review un autentico salasso. A chiamata diretta ovviamente e senza alcuna selezione pubblica. Pippi Mellone d’altronde non esita a risparmiare un alcunché, finché si tratta ovviamente di soldi pubblici. Un appunto: il presidente del collegio dei revisore dei conti costa 28 mila euro annui, dovrebbe rappresentare un ente terzo ma si è candidato con il sindaco. Non sarebbe ora che intervenisse il Prefetto?

Si legge nel programma della coalizione per il futuro:”La trasparenza è il primo passo per assicurare a tutti la possibilità di partecipare alla vita politica e amministrativa della città. La forte spinta alla trasparenza è stato un grande cambiamento avviato dall’amministrazione e, in prima persona dal sindaco Mellone, che attraverso l’ufficio di Staff informa puntualmente i cittadini su ogni azione intrapresa…”. ( * )

( * ) Riproduzione Riservata.

 

Marco Marinaci

dir. resp.

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