I dolori del giovane Werther:”La demagogia melloniana non ha limiti, l’orientamento scolastico diventa festa strapaesana”

La demagogia melloniana ha radici millenarie, nell'antica Roma tanti tribuni facevano quello che fa lui; si assicuravano che la plebe avesse di che sostenersi e sopravvivere e poi la narcotizzavano con giochi e rappresentazioni. 

 

A Nardò ci è toccato pure di vedere l'orientamento scolastico degradato a guittate di festa strapaesana violando la decisiva scelta dei diversi indirizzi scolastici nell'istruzione superiore con miseri giochi pacchiani senza un briciolo di razionalità.

E' quello che può capitare quando si affida l'istruzione e la cultura a menti portate ad una mentalità bottegaia orientata al vile profitto monetario, propria di chi non ha mai capito e non ha mai frequentato quel nutrimento dell'animo umano che è il sapere nel suo più alto significato. Ma se le rape non possono sanguinare non si può pretendere che l'istruzione e la cultura siano presenti in chi non le ha mai frequentate arrabattandosi con i conti profitti e perdite e con libri mastri degli utili. Magari cimentandosi con rendiconti non propriamente trasparenti e non pienamente rispondenti alle leggi che regolano gli aspetti fiscali e previdenziali.                                     
Cosa c'era da aspettarsi da menti alimentate a gretto economicismo orientato alla ricerca del proprio tornaconto? La festa paesana, anzi proprio strapesana, è il minimo che ci si poteva attendere.

Il momento delicato di far combaciare le proprie attitudini con l'offerta formativa degli istituti scolastici gettato in piazza come un qualunque spettacolo circense significa non avere a cuore la crescita intellettuale delle giovani generazioni; significa bearsi di una  diffusa insipienza che non alimenti la coscienza critica dei cittadini e delle cittadine di domani. Favorire scelte non meditate percorse sull'onda emotiva dello spettacolo più fascinoso, più ammaliante senza un briciolo di discernimento, senza una riflessione sulla corrispondenza delle proprie attitudini e aspirazioni con gli sbocchi prospettati da una determinata scelta d'istruzione; un comportamento deleterio quasi incoscientemente pericoloso per i giovani ancora incerti sul copione di vita che vogliono preparare.

Meraviglia  come i dirigenti scolastici, i docenti, i consigli d'istituto si siano prestati ad una simile operazione fuorviati da un ingannevole incentivo al nuovismo inconsistente ed irrazionale. Si sono posti seriamente il quesito come uno spettacolo di piazza possa aver illustrato ai giovani e alle loro famiglie le peculiarità offerte da ogni singolo istituto? E pensano di aver scelto per il meglio?

Chi non ha cura per la formazione coerente alle aspirazioni dei propri cittadini di domani non si prefigge alcun progresso della comunità cui appartiene.

Werther Messapo

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