Nardò: centro storico deserto e attività che chiudono. L'eccellente lavoro di Mellone e i suoi

Negli ultimi sei mesi, all’interno del centro storico, hanno abbassato definitivamente la saracinesca quattro attività commerciali e due altre sono attualmente in vendita.

Forse non se n’è accorto nessuno nelle stanze del palazzo, o forse se ne sono accorti e fanno finta di niente. Inutile dire che da lungo tempo il centro storico di Nardò si è spopolato e diventato inappetibile per chi intende avviare una propria attività. La causa è presto detta: assenza di servizi, chiusura totale al traffico h24 e 7 giorni su 7, inesistenza di realtà commerciali al netto dei coraggiosi ristoratori e dei negozi rimasti che si contano sulle dita di una mano.  

Basta fare una passeggiata tra le principali vie del borgo antico per rendersi conto che di giorno il panorama è simile ai deserti del Sahara e di sera poco ci manca. A fare l’eccezione sono alcune iniziative, molte delle quali discutibili per costi e spessore, che mette in piedi l’amministrazione per cercare di fornire ossigeno a quello che è un malato reso tale proprio da chi intende rianimarlo con pessimi risultati.  

Inutile fare appelli per applicare un minimo di buon senso, per chiedere la modifica delle regole della ztl, per mettere in campo misure di sostegno vero per chi intende avviare un’attività nel borgo antico o per chi ne ha già una e rischia di chiudere. Sarebbe fiato sprecato e tempo perso. Per ora il centro storico continuerà a vivere il suo inesorabile declino. Almeno fino a quando la comunità di Nardò non intenderà mandare a casa l’attuale sindaco e i suoi fidi compari. 

 

Lorenzo Siciliano

Consigliere Comunale

Capogruppo Partito Democratico

 
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