Il progetto di demolire la Dag Hammarskjöld procede spedito. Valeria Vicanolo:"In città si respira un clima scarsamente democratico"

Prendiamo atto della decisione del sindaco di procedere alla costruzione di una nuova scuola ed alla conseguente demolizione dell'Istituto “Dag Hammarskjöld”.


Una decisione  - afferma Valeria Vicanolo portavoce del comitato giù le ruspe dalla scuola - che mostra, a chi avesse ancora dubbi, il clima scarsamente democratico che si respira in città. Il comitato, infatti, non è stato mai ricevuto nonostante le richieste d'incontro sistematicamente ignorate. Si rammenta solo che il comitato ha espresso le proprie le perplessità che il Comune stesso aveva adombrato al Ministero sulla non idoneità del sito scelto per costruire il nuovo plesso. L'amministrazione ha scelto di procedere, dunque, nonostante le sue stesse perplessità.

Il sindaco non ha mai ricevuto esponenti del comitato. Il progetto procede a ritmo spedito. Nell'area sita in Piazza Giulio Pastore e individuata dall'Amministrazione Comunale per la costruzione del nuovo edificio scolastico "sono presenti circa n. 70 alberi di pino che possono essere recuperati prima dell'inizio dei lavori e reimpiantati in altro sito; siccome tali interventi non rientrano tra quelli previsti nel contratto sottoscritto con la Ditta “Agriservice Salentina” affidataria degli interventi di manutenzione ordinaria del verde pubblico e non sono previsti tra quelli appaltati alla TECNOMEC ENGINEERING Srl,  è stato richiesto alla ditta “Agriservice Salentina” di fornire un preventivo di spesa e la disponibilità ad eseguire in tempi brevi l'intervento di estirpazione e reimpianto in questione; un preventivo di spesa pari a € 2.440,00 per l'estirpazione e successivo reimpianto degli alberi".

Ci si chiede come si possa demolire un edificio integro anche perchè oggetto di diversi e costosi interventi di ristrutturazione. L'amministrazione del primo cittadino di estrema destra va avanti dopo aver deciso di aderire all'avviso per la presentazione di candidature per la realizzazione di nuovi edifici scolastici pubblici mediante sostituzione edilizia, da finanziare nell’ambito del PNNR. Il progetto -ironia della sorte -  si chiama "Rivoluzione verde e transizione ecologica". Appare invece come l'ennesima colata di cemento.

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