La giustizia spiegata ai bambini. Nel paese dei balocchi: quello dei salari bassi, del pil infinitesimale e dell’inflazione che morde, quello che “L’occupazione stabile cresce…ma unicamente secondo l’istituto di statistica…” si affronta, forse in maniera non adeguata, il tema spinoso della giustizia.
Varando quello che i governanti non esitano a definire “Un provvedimento epocale e coraggioso, contro le forze della conservazione"; una norma che renderebbe un presunto "Omaggio" a Giovanni Falcone e Giuliano Vassalli. Approvato in Consiglio dei ministri il disegno di legge sulla separazione delle carriere dei magistrati: saranno distinte tra quelle dei giudici e dei pubblici ministeri.
Ora comincia l'iter per la nuova legge costituzionale che attua - come spiega il Guardasigilli Nordio - "Il principio fondamentale del processo accusatorio", ovvero differenziare il percorso di chi è chiamato a giudicare da quello di chi, come il pm, ha l'incarico di muovere le accuse. Sotto i riflettori c'è anche lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura in due diversi Csm, i cui membri saranno nominati per sorteggio.
"Questo organo di autogoverno della magistratura negli ultimi anni non ha dato buona prova di sé", spiega il ministro stigmatizzando "la degenerazione correntizia" tra le toghe e citando gli "scandali come quelli di Palamara". Resta poi l'istituzione del nuovo organo disciplinare dei magistrati, l'Alta corte, composta da 15 membri (12 estratti a sorte, 3 nominati dal presidente della Repubblica).
Occorrerebbe spiegare che i mali profondi di cui soffre il comparto giustizia sono evidenti: in primis i tempi lunghissimi dei processi. Giustizia tardiva è giustizia negata. Per avere una sentenza definitiva ci vogliono in media sette anni nella giustizia civile, dieci in quella penale. “Nei tribunali manca la carta per le fotocopie, mancano i cancellieri” ma anche i magistrati.
Rispetto al numero elevato dei reati il personale è ridotto all’osso. Al tribunale di Lecce, ad esempio, mancherebbero ben 18 giudici, (Lo ha riferito in un incontro pubblico il presidente del Tribunale Tanisi n.d.r.) rispetto ai risicati numeri attuali. E’ evidente che in questo modo a pagar dazio sono soprattutto i reati commessi da politici e da burocrati corrotti nella Pubblica Amministrazione. Reati che appaiono in secondo ordine rispetto a quelli più gravi, e i colletti bianchi ed i politici senza scrupoli rubano e continuano a rubare risorse pubbliche che non toccano terra. E la fanno franca.
Occorrerebbe creare un “Pool” specializzato nella caccia ai ladroni che operano contro la Pubblica Amministrazione. Ne vedremmo finalmente delle belle. L’Italia è al 42° posto su una classifica di 180 paesi nell’indice della percezione della corruzione 2023, secondo il Rapporto elaborato da Transparency International. L’anno precedente l’Italia occupava il 41° posto, mantenendosi sostanzialmente stabile. Lo riferisce anche l’Anac: “Il politico non può ricevere benefici da portatori d’interesse, altrimenti la sua decisione ne viene inficiata”. E oggi forse non accade e continua ad accadere?
M.M.